Primarie, sarà sfida a 5 sabato 13 luglio

In campo Olivi, Gilmozzi, Rossi, Coppola e Schuster. Battaglia sulla propaganda, budget di spesa totale di 30 mila euro


di Chiara Bert


TRENTO. Dopo le primarie di San Silvestro, arrivarono le primarie in piena estate. Per scegliere il candidato presidente del centrosinistra autonomista si voterà sabato 13 luglio. E pazienza se molti trentini saranno al mare, e si aggiungeranno ai disaffezionati alla politica e ai contrari (o disinteressati) alle primarie. Di fronte all’impossibilità di individuare un nome condiviso da tutta la coalizione, eliminati via via Pacher, Schelfi, Andreatta, Merler, saranno gli elettori a dire chi guiderà l’alleanza alle provinciali di ottobre. La posta in gioco è altissima perché chi vincerà sarà in pole position per diventare il nuovo presidente della Provincia dopo 15 anni di governo Dellai e il breve regno di Pacher.

Sarà, il 13 luglio, una sfida a 5: tre assessori provinciali, Alessandro Olivi per il Pd, Mauro Gilmozzi per l’Upt e Ugo Rossi per il Patt, più Lucia Coppola per i Verdi e Alexander Schuster per i Socialisti (una curiosità: l’Upt ieri ha depositato il proprio nome solo poco prima dell’orario di scadenza, posticipato alle 18 dunque alla fine del lungo vertice di coalizione). Ha rinunciato al proprio candidato l’Idv, che inizialmente aveva messo in campo il proprio segretario Salvatore Smeraglia ma che all’ultimo ha tentato - senza risultati - di convincere l’Upt a sostenere l’ex presidente degli industriali Ilaria Vescovi.

La data. Erano due le ipotesi in ballo, sabato 6 e sabato 13 luglio. Per la prima ipotesi Pd e Verdi, ma alla fine è prevalsa la tesi di prendersi una settimana in più di tempo, sostenuta con forza dall’Upt e condivisa dalle altre forze di maggioranza. Si voterà dalle 8 alle 22, un’ora in più delle primarie Pd di fine dicembre per scegliere i parlamentari, così da dare la massima possibilità di votare anche a chi tornasse in serata dalle ferie. Alla chiusura seguirà lo spoglio.

I seggi. Saranno in tutto quasi una novantina, una decina quelli ancora da definire. Gran parte della riunione di ieri se n’è andata proprio per definire questo punto. Si partiva da questi numeri: 50 i seggi allestiti dal Pd alle primarie nazionali di novembre per il candidato premier, 66 quelli per i parlamentari a dicembre. Il Patt ha insistito per aumentare il più possibile il numero così da favorire la massima partecipazione degli elettori. Ai volontari del Pd si aggiungeranno, zona per zona, quelli degli altri partiti così da garantire una pluralità di presenza ai seggi.

La propaganda elettorale. Sul punto ieri il Patt ha dato battaglia. Condivisa da tutti l’idea di una campagna sobria e senza spot e iniziative pubblicitarie personali da parte dei candidati. Ma gli autonomisti hanno chiesto che fosse consentito di inviare lettere nelle case di tutti gli elettori (anche indistintamente senza nome e cognome). La proposta non è passata, la comunicazione potrà essere solo mirata. Ci sarà un volantino comune di coalizione con tutti e 5 i candidati e le regole delle primarie. Previste inoltre 9 serate di confronto sul territorio. La spesa totale preventivata è di circa 30 mila euro.

Gli elettori. Potrà votare chi compirà18 anni entro il 27 ottobre e sottoscriverà una dichiarazione in cui si riconosce nel centrosinistra autonomista. Trovato l’accordo sulle regole, ieri la coalizione ha anche approvato la carta d’intenti e deciso l’istituzione di un comitato organizzatore e di un comitato dei garanti.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano