«Premiamo il Trentino esempio di altruismo»

L’iniziativa del giornale è frutto di una scelta precisa: raccontare l’impegno delle tante persone che dedicano il loro tempo ad aiutare chi ha bisogno


di Luca Marognoli


TRENTO. Una rotatativa che stampa solo belle notizie non l’hanno ancora inventata. E anche sul giornale di oggi, purtroppo, ne troverete di brutte. Ma non in queste due pagine: ve lo possiamo assicurare. Sta tutto nel dove si rivolge lo sguardo. E il Trentino di carta, anche attraverso il concorso “l’Associazione del cuore” che ha incoronato ieri l’Agsat, ha deciso di guardare sempre di più verso la grande macchina della solidarietà che è il Trentino delle persone. Una macchina che funziona con il carburante dell’altruismo, della condivisione e della solidarietà. «Si tende a dire: diamo voce a chi non ha voce», ha detto ieri il direttore Alberto Faustini alla platea di volontari che ha affollato la sala di rappresentanza di Palazzo Geremia. «In realtà quella voce, che a volte non riusciamo a cogliere, è molto forte». Poi, rivolgendosi direttamente ai presenti, ha aggiunto: «Una volta la nostra “rete” era il cortile di casa. Voi tenete vivo un grande cortile, un grande territorio», dove tutto è reale e concreto, le mani tese come gli abbracci, e non effimero come le amicizie del web. «Il Trentino e l’Alto Adige (che quest’anno compiono i 70 anni) hanno costituito un argine di carta contro il qualunquismo», ha continuato Faustini. «Voi un argine rispetto all’egoismo, perché siete proprietari di una virtù straordinaria che si chiama altruismo».

Decidere di volgere lo sguardo con sempre maggiore frequenza verso il mondo del volontariato ha costretto anche noi del giornale a confrontarci con una realtà che non è mai abbastanza valorizzata. A “contare”, assieme ai tagliandi inviati, «di quanta solidarietà sia capace questo territorio».

Accennando ai suoi primi 5 anni di direzione, Faustini ha parlato di un’aspirazione: che iniziative come l’“Associazione del cuore” ma anche le tante pagine dedicate al volontariato hanno trasformato in realtà: «Ho cercato di portare sul giornale le facce delle persone buone», ha detto. L’agenda del “Trentino” che trovate in edicola e ripercorre la storia di questo giornale dalla Liberazione ad oggi, «raccoglie anche un sacco di notizie catastrofiche, com’è inevtabile - ha ammesso il direttore - ma assieme a voi possiamo costruire i prossimi 70 anni con notizie più belle».

Sulla felice circostanza che, per una volta, si “scelga” di focalizzare l’attenzione su fatti positivi e dall’importante ricaduta benefica sulla collettività ha messo l’accento anche il sindaco Alessandro Andreatta. «Anche mettersi a disposizione degli altri è una scelta importante», ha aggiunto. «In questo momento di crisi, c’è il rischio di una diminuzione della solidarietà e di una chiusura. Io invece ritengo da sempre che il volontariato sia uno spartiacque: c’è chi decide di mettersi a disposizione degli altri e chi invece si serve degli altri o si fa servire. Le persone che sono qui oggi in questa sala sono quelle che stanno da una parte: persone che donano passione, poi tempo ed energia per un ideale ma spesso soprattutto per un obiettivo concreto che si traduce nello stare accanto agli altri, in particolare di chi ha bisogno». Poi Andreatta ha consegnato alla platea una riflessione: «Io che sono sempre stato uomo delle associazioni, negli ambiti sportivo, scolastico e sindacale, colgo oggi la domanda di persone singole che hanno 4-6 o 8 ore alla settimana e vogliono fare volontariato senza entrare a far parte di un’associazione». Poi ha concluso citando don Milani: la giustizia dei tutti uguali in un mondo di disuguali è solo un’ingiustizia. Questo perché ci sono persone che partono da situazioni diverse. In questa direzione c’è molto da fare. E voi con la vostra azione concreta contribuite a ridare equilibrio dando uguale dignità a ogni persona».













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