Piscine, più spazi alle società sportive e meno agli utenti

Alle Fogazzaro dopo le 18 le corsie per il nuoto libero ridotte da 3 a 2. Asis: «Affluenza inferiore agli altri impianti»


di Chiara Bert


TRENTO. La convivenza, si sa, non è mai stata facile tra le corsie: da un lato le società sportive, con gli atleti che devono allenarsi, dall’altra il nuoto libero, ovvero utenti-non atleti che in piscina ci vanno per mantenersi in forma o rilassarsi, magari alla fine di una giornata di lavoro. Tutti a reclamare più spazio, considerando eccessivo quello concesso agli altri. Le tre società cittadine, Buonconsiglio Nuoto, Snd Nuotatori trentini e Rari Nantes, rivendicano le vasche per preparare i loro atleti. Dall’altra ci sono i nuotatori amatoriali che spesso si ritrovano a condividere le due corsie rimanenti con il rischio concreto di collisione e con i più veloci che imprecano contro i più lenti.

Nell’ultima seduta la giunta comunale, approvando i nuovi criteri degli spazi d’acqua proposti da Asis per le tre piscine cittadine - Manazzon, Trento Nord, Madonna Bianca - ha stabilito che un piccolo passo va fatto a favore delle società. Ovvero, al lido Manazzon (le Fogazzaro) dopo le 18 le corsie per il nuoto libero saranno ridotte da 3 a 2, in modo da garantire lo spazio minimo di due corsie per ciascuna società sportiva. Da una verifica effettuata da Asis nel corso del 2013 è risultato infatti che l’affluenza di utenti dopo le 6 di sera era del 30-35% più bassa di quella delle altre due piscine. Quindi, riducendo il numero di corsie - ha fatto notare l’azienda - si riprodurrebbe la stessa situazione di accesso per il nuoto libero a Madonna Bianca e Gardolo.

Tutto bene, dunque. Anche se, chiedendo com’è la situazione a chi frequenta le Fogazzaro la sera, magari dopo il lavoro - l’orario più frequente in cui le persone normali vanno in piscina - forse la visuale sarebbe un po’ differente sull’equilibrio in vasca tra utenti liberi e società.

Tre anni fa l’allora assessore comunale allo sport Paolo Castelli finì sotto accusa con una durissima protesta delle società contro la nuova «tariffa a corsia»: «Non potevamo lasciare tutto com'era, con i conflitti tra il nuoto libero e le società e tra le stesse società. Chi paga le tasse e va in piscina deve potersi godere quello spazio, io voglio pari dignità», spiegava Castelli.

La delibera di giunta chiarisce che ogni società del nuoto ha diritto nell’impianto di riferimento a un minimo di due corsie e che gli altri spazi disponibili vengono assegnati in base a una graduatoria stilata tenendo conto degli anni di attività, della partecipazione alle attività, della classifica Top Team emessa dalla Fin: 3 corsie alla prima, 2 corsie alla seconda, una corsia alla terza classificata.

La giunta ha approvato la nuova scheda tecnica d’impianto: nel contratto di servizio rientrano anche gli standard da raggiungere, dalla pulizia al servizio accoglienza, dall’assistenza bagnanti alla gestione degli accessi. Asis ha sempre rivendicato alti livelli di soddisfazione. Restano alcuni fatti inspiegabili per gli utenti: per esempio che in piscina succeda di non poter acquistare degli occhialini (a Rovereto, solo per fare un esempio vicino, si trova un negozio rifornito di ogni tipo di materiale da piscina) o che, di fronte ad un guasto all’impianto elettrico, dopo un’ora nessuno sappia dire nulla sui tempi per la riparazione.

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