Pergine: rissa alla partita dei ragazzini

L'espulsione del portiere scatena la reazione violenta del padre


Roberto Gerola


PERGINE. Prima le considerazioni sullo sport, la formazione dei giovani, sul significato del gioco di squadra, della disciplina e dell'etica sportiva. Poi le botte. Tutto questo a distanza di poche ore. E' avvenuto a Madrano durante la partita degli esordienti (giocatori di 12 anni) di calcio a 5: un fallo del portiere dell'Oltrefersina, l'espulsione e la reazione - violenta - del padre.
Madrano è noto per la presenza del Circolo sportivo culturale Oltrefersina che in questi decenni di attività ha collezionato centinaia di risultati e organizzato migliaia di manifestazioni sportive, trasformando il paese in un centro sportivo tra i più in evidenza nel Trentino, sodalizio che spesso agisce anche nella struttura sportiva «Costa» a Pergine.
Sabato sera, la manifestazione «Festa dello sport», con la messa nella chiesa parrocchiale e quindi la premiazione degli atleti dell'anno. Appunto in questa occasione, i tradizionali discorsi sul ruolo dello sport nella società, con riferimento ai giovani e la necessità di impegnarsi per giungere al traguardo. A parlare in tal senso l'assessore provinciale Franco Panizza, il sindaco Silvano Corradi, gli stessi dirigenti del Csc Oltrefersina per il settore «atletica» Ezio Zappini ed Elisa Bitella. Una festa all'insegna della socializzazione, della gioia.
Ieri mattina, i tafferugli o quanto meno gli scontri fisici in campo in occasione dell'incontro di calcio a cinque «Csc Oltrefersina - Gardolo» nell'ambito del torneo organizzato dalla Federcalcio per i settori giovanili. In campo erano appunto gli «esordienti 98», ragazzini di 12 anni. La partita si stava disputando sul campo coperto dal telone. I primi due tempi erano stati a favore dei ragazzini locali e il terzo che stava per concludersi, pure vedeva in vantaggio l'Oltrefersina. Poi, un fallo di reazione del portiere locale ai danni di un giocatore del Gardolo scatenava le intemperanze di un genitore. L'arbitro ha espulso il portiere autore del fallo, ma il genitore del portiere a quanto pare non nuovo a simili comportamenti ha reagito. Qualche invettiva di troppo, qualche contatto troppo ravvicinato, pare, e il tutto è degenerato, tanto che la partita è stata interrotta. L'episodio ci è stato riportato anche da Stefano Sartori, il presidente del Csc Oltrefersina che ha anche aggiunto: «Ci dissociamo come società dal comportamento di quel genitore non nuovo a simili comportamenti e da noi più volte invitato a moderarsi. Prenderemo i provvedimenti del caso. Ma voglio aggiungere che come società organizziamo incontri con i genitori dei nostri giocatori proprio per formarli ed evitare che queste intemperanze avvengano. Ho anche potuto accertare che il papà del portiere ha chiesto scusa e si è autosospeso dalla partecipazione alle partite».

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