Per il ponte di via Dante un altro mese di chiusura

Per la bonifica dell’acido picrico l’assessore Manfredi chiede di accelerare i tempi per il via libera: questa è un’arteria principale, dobbiamo lavorare


ROVERETO


ROVERETO. Ancora pazienza. Ancora un mese di tempo, come minimo, prima di rivedere un operaio del cantiere comunale lavorare sul ponte di via Prima Armata, in fondo a via Dante. E l’assessore ai lavori pubblici, Leone Manfredi, ora batte i pugni sul tavolo. La bonifica dall’acido picrico sta diventando quasi una “mission impossible” per il Comune: «Sono preoccupato, perché abbiamo un cantiere bloccato da mesi su un’arteria importante della città. Purtroppo ci vorrà ancora tempo prima di riaprire il cantiere - spiega Manfredi - chiediamo a tutti gli enti preposti ai lavori della bonifica una accelerazione sui tempi di approvazione delle autorizzazioni per la bonifica e la sua verifica». Anche il dirigente dell’ufficio tecnico, Sergio Raimondi, mostra preoccupazione: «Noi abbiamo accelerato tutti i tempi per assegnare prima possibile i lavori alla ditta autorizzata dal Ministero e dall’esercito per effettuare la bonifica - spiega Raimondi - ricevuto l’elenco delle ditte autorizzate del reparto militare di Padova, venerdì scorso abbiamo chiesto il preventivo ad una ditta padovana e lunedì 24 mattina abbiamo fatto l’ordinativo a questa azienda per affidare l’incarico. Stamattina (ieri, ndr) abbiamo ricevuto la documentazione, l’abbiamo inviata al Genio militare di Padova. Ora tutta la documentazione dovrà essere vagliata da tutta la gerarchia dell’Esercito, quando ci danno l’ok, la ditta incarica è in grado di intervenire in pochi giorni. In due, tre giornate, la bonifica è conclusa». Ma non è ancora finita. Per riaprire il cantiere comunale il Genio militare di Padova deve effettuare un nuovo sopralluogo e dare il via libera. Solo allora gli operai potranno tornare a lavorare sul ponte. Quanto all’acido picrico pericoli non se ne corrono. Il materiale è ricoperto dai teli ed è mescolato al terreno: «Sparso così non ha effetto», conclude Raimondi. (n.f.)

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