Panebianco e Pombeni su «Alcide e il popolo» 

Oggi a Pieve Tesino la lectio degasperiana. Analisi dei concetti di rispetto, dovere e solidarietà



TRENTO. Oggi, alle 17 a Pieve Tesino, il politologo Angelo Panebianco e lo storico Paolo Pombeni interverranno su De Gasperi e il popolo, mostrando da punti di vista complementari quale fosse l’idea dello statista trentino sul popolo e sulla democrazia e in che modo si possa fare oggi tesoro del suo insegnamento in una fase politica di radicale trasformazione. Per la tradizionale Lectio degasperiana la Fondazione ha invitato Angelo Panebianco, professore di Scienza della politica presso l’università di Bologna e da trent’anni editorialista del Corriere della Sera e Paolo Pombeni, professore emerito di Storia contemporanea presso la stessa università, collaboratore del Sole 24 ore e già direttore a Trento dell’Istituto storico Italo-Germanico della Fondazione Bruno Kessler. I due relatori affronteranno il tema “DeGasperi e il popolo”. L’idea che De Gasperi aveva del popolo è molto diversa da quella che oggi si crede sia alla base della protesta populista contro le istituzioni e il mercato. Come molti degli statisti formatisi nella prima metà del Novecento, De Gasperi usava la parola «popolo» in una pluralità di significati che la rendeva estremamente ricca, ma, in quanto cattolico e liberale, anche sempre distante da ogni retorica rivoluzionaria o demagogica. Per De Gasperi il popolo era una realtà profondamente ancorata ai valori di una tradizione civile e spirituale di lunga durata e come tale andava certamente rispettato, ma guidato verso una assunzione collettiva di responsabilità che ne valorizzasse la concreta capacità di realizzarsi nel senso del dovere e nella solidarietà.













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