Ottobre: «Riportiamo Chico Forti a casa»

Mozione del Patt alla giunta provinciale per coinvolgere Napolitano e Renzi nel caso giudiziario americano



TRENTO. L'intenzione è quella di riportare a casa Chico Forti, l'imprenditore trentino da 15 anni detenuto in Florida, perché condannato per omicidio. E lo vogliono perché da sempre lo credono innocente. Così tutti i gruppi del Consiglio provinciale di Trento hanno sottoscritto una mozione che sollecita la Giunta trentina a chiedere un intervento immediato delle alte cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica al capo del Governo. Ma oltre a domandare l'intervento di Giorgio Napolitano e Matteo Renzi, si vorrebbe interpellare anche l'ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, per riaprire il caso di Chico (Enrico) Forti.

«Crediamo fermamente all'innocenza di Chico Forti - si legge nel dispositivo - da 15 anni in carcere a Miami per un omicidio che non ha commesso». A parlarne oggi, nel corso di un conferenza stampa a Trento, anche il deputato trentino Mauro Ottobre (Patt), che ha coinvolto in un'iniziativa analoga i capigruppo parlamentari, depositando alla Camera una mozione sulla revisione del verdetto di ergastolo senza condizionale. Presenti oggi anche lo zio dell'imprenditore trentini, Gianni Forti, e i rappresentanti del Comitato degli amici di Forti. «Andrò a trovare Chico ii 3 giugno - ha affermato Mauro Ottobre - simbolicamente il giorno dopo la Festa della Repubblica, per portargli la solidarietà di tutte le forze politiche trentine e per informarlo sull'iniziativa. Gli dirò anche che la prossima volta tornerò da lui per portarlo a casa».













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