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Orario scolastico a 28 ore, il «no» di 1.200 genitori

Una petizione in consiglio provinciale per modificare la nuova norma. Ma Bottamedi difende il suo emendamento: «Ci equipara al resto d’Italia»



TRENTO. Sono 1.200 i genitori che hanno firmato una petizione contro l’aumento dell’orario scolastico obbligatorio da 26 a 28 ore nelle scuole primarie del Trentino. La novità è stata votata all’unanimità dal consiglio provinciale (su proposta della consigliera provinciale Manuela Bottamedi) ma i genitori, in vista dell’entrata in vigore del nuovo orario a partire dal prossimo anno scolastico, non ci stanno: «Su questo tema c’è bisogno di un approfondimento da parte di persone esperte - si legge nella petizione - con i bisogni dei nostri bambini al centro dell’attenzione».

La richiesta è stata presentata ieri mattina al presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti da un gruppo di mamme coordinate da Anna Baldi (in rappresentanza di tutti i firmatari) provenienti da varie aree del Trentino e che si sono rivolte al consigliere provinciale Claudio Civettini per la propria presa di posizione: «Le 1.200 firme sono state raccolte in pochi giorni - hanno spiegato - e il numero è quindi destinato a salire». E poi hanno aggiunto: «Non è la quantità delle ore di insegnamento, ma la qualità a determinare il successo di un modello di istruzione». E poi, entrando nel merito della loro iniziativa, hanno precisato: «Le due ore di insegnamento sono già facoltative, quello che contestiamo è l’introduzione dell’obbligo».

Va detto che anche Civettini, come tutti i consiglieri provinciali, aveva approvato l’emendamento proposto da Manuela Bottamedi, ma ora si è detto disponibile a un approfondimento e a una riflessione sul tema, considerata la presa di posizione dei genitori. Il presidente Dorigatti ha quindi ricordato l’iter che seguirà alla petizione e cioè l’affidamento del caso a una commissione legislativa che avrà sei mesi di tempo per produrre una relazione da sottoporre all’attenzione del consiglio provinciale.

Di fatto le due ore obbligatorie in più riguardano una minoranza di bambini che - iscritti alle scuole primarie del Trentino - hanno scelto l’orario minimo di 26 ore, senza lezioni facoltative. Sul tema è intervenuta anche la consigliera Bottamedi, che aveva presentato la modifica all’orario nell’aula del consiglio: «Questa petizione è un’utile occasione per approfondire una tema serio e delicato, ma il dibattito si deve basare su dati oggettivi e considerazioni fondate. Il passaggio alle 28 ore equipara il Trentino al resto d’Italia».













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