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Novaledo, sembra del tè ma è acqua potabile (sporca)

Da alcuni rubinetti del paese sabato sgorgava un liquido di colore marroncino. Il sindaco Iseppi: «Ci sono depositi nei tubi dell’acquedotto ma non ci sono rischi»


di Marika Caumo


NOVALEDO. Messa in un bicchiere o in una caraffa, sembra tè. In realtà è acqua. Acqua dalle tinte marroncine, tendenti al rosso. Quella che sabato mattina usciva dai rubinetti di una casa del paese. Il proprietario ha quindi pensato bene di fotografare la colorata bevanda. «Vi assicuro che non è tè, è l'acqua che usciva a casa mia alle 7 del mattino- spiega, ed aggiunge -. È evidente che ci sono pesanti problemi di infiltrazione nell'acquedotto, che a mio avviso è allo sbando». Nel corso della mattinata la situazione è migliorata, ma la richiesta dell'utente è di intervenire sulla rete dell'acquedotto, affinché queste situazioni non continuino a ripetersi.

«Nessuna infiltrazione, è stato detto e ridetto mille volte. Il problema si presenta quando il rubinetto rimane chiuso per molto tempo», spiega il sindaco Attilio Iseppi, a cui non risultano segnalazioni in tal senso. «Nei giorni scorsi c'è stato questo problema in zona cimitero, con l'acqua sporca che usciva dalle fontanelle, rimaste chiuse per un po'. E' un fenomeno che si presenta quando si preleva dagli idranti o quando l'acqua viene chiusa per degli allacciamenti. Tutto il versante è così, succede anche negli altri paesi», aggiunge. E ricorda che, entro le effettive possibilità del Comune, sono stati fatti interventi sull'acquedotto per limitare il problema, e che la potabilità dell'acqua non è mai stata messa in discussione, nemmeno quella dei campioni con colorazione non limpida, che presentavano residui, depositi.

Il problema dell'acqua rossa non è nuovo. «Purtroppo o per fortuna non abbiamo un livello di arsenico e metalli superiore alla norma, cosa che comprometterebbe la potabilità dell'acqua e ci permetterebbe di rifare l'acquedotto», commenta il sindaco. Oltre alle manutenzioni costanti, due anni fa il Comune ha cambiato il tipo di calcite, utilizzando una idrocalcite che ha migliorato notevolmente la situazione. «Ma le tubazioni hanno comunque un deposito che si è formato negli anni, con il problema che si presenta nelle utenze marginali, periferiche, dove ci sono prelievi rari e non si fa scorrere l'acqua tutti i giorni, con il risultato che la prima che prelevi esce sporca», precisa Iseppi.

«Ripeto, il problema è migliorato negli ultimi anni, certo non è risolto. Per questo a bilancio abbiamo messo dei soldi per la pulizia dei tubi ma prima stiamo valutando i pro ed i contro di questa operazione, cercando anche degli storici, l'esperienza di chi eventualmente l'ha già fatta», prosegue Iseppi. Si tratta di una tecnica di pulizia fatta tramite vibrazioni di aria in brevi tratti, da pozzetto a pozzetto, che però non è semplice e presenta dei rischi. «Queste sollecitazioni potrebbero causare rotture e perdite: la rottura di pozzetti e delle stesse tubazioni che, va ricordato, sono in ghisa, con giunti meccanici. Inoltre l'operazione è molto costosa», conclude il primo cittadino. Si parla di 20mila euro a chilometro. A Novaledo i chilometri di acquedotto sono 37. Dati alla mano si evince una spesa totale di 740mila euro.













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