No alla violenza alle donne con il ballo e con le mani rosse / VIDEO

Ragazzi e ragazze del Liceo Rosmini di Rovereto mobilitati per il V-Day One Billion Rising. Oggi letture e riflessioni sul tema e alle 17.30 la grande manifestazione in piazza



ROVERETO. Rosso è il cuore di San Valentino, ma rosso è anche il colore della violenza, scelto da V-Day One Billion Rising, assieme al nero e al rosa. Il movimento è stato «fondato da Eve Ensler – ricorda il volantino distribuito nell'occasione - che 15 anni fa ruppe il silenzio sul crimine della violenza subita da una donna su tre nel mondo (a Trento sono 30.500 e la media italiana coincide con quella mondiale), per trasformare la vergogna in forza, il dolore in potere, mettere al centro dell'attenzione la violenza contro le donne e il suo rapporto con il razzismo, il colonialismo, l'abuso del territorio. Per chiedere giustizia». Gli studenti del Liceo Rosmini già da ieri si sono preparati al raduno di oggi alle 17.30 in piazza Rosmini, riempiendo due grandi lenzuola con le impronte rosse delle loro mani. «Vogliamo dire che ci siamo anche noi – dice una ragazza del Liceo appoggiando la mano sul lenzuolo – a dire basta alla violenza sulle donne». Questa mattina saranno dedicati 20 minuti all'interno dell'Istituto, alla lettura di riflessioni e frasi in varie lingue, sull'intolleranza di genere, e un minuto di silenzio seguito da un applauso in solidarietà alla manifestazione. Così anche l'Istituto Tecnico Fontana partecipa con la proiezione a ciclo continuo nella mattinata di oggi, dello spot, realizzato dalla 5B del Liceo Economico, frutto della partecipazione al concorso nazionale “Noi e le donne” per sensibilizzare i giovani contro la piaga del femminicidio. Tre fotografi, membri del Circolo fotografico “L'immagine” di Rovereto, cureranno la documentazione dell'evento. Il cuore dell'evento sarà il ballo che è diventato il manifesto del movimento V-Day (www.v-day.org). Insieme a tutto il mondo si ballerà anche in Trentino (ad Arco, Dro, Pergine, Riva del Garda, Rovereto e Trento) per esprimere la volontà di cambiare le strutture sociali e i paradigmi culturali che permettono femmicidi e femminicidi, maltrattamenti verbali, mentali, violenze fisiche, stupri e assassini. Sul sito www.onebillionrising.org si trovano i video con la canzone (Break the Chain) e i passi della coreografia, sulla quale gli studenti si preparano da giorni, la documentazione di 207 paesi che aderirono nel 2013, i testi prodotti da Eve Ensler e l'invito a unirsi alla campagna 2014. (f.z.)

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