Nino Scaglia, il ricordo a vent’anni dalla morte

Storo, il farmacista impegnato nel sociale, fu anche un prolifico scrittore e storico L’amministrazione ha organizzato sabato un convegno e una mostra di foto


di Stefano Poletti


STORO. A vent’anni dalla scomparsa, Storo ricorda con cinque iniziative Nino Scaglia, farmacista, scrittore, giornalista, poeta e commediografo.

Lo “spesial” è morto a 86 anni il 23 febbraio 1994. È stato presidente del Consorzio Elettrico, della sezione cacciatori, della Scuola Materna e del Consorzio Irriguo. È stato un testimone ed interprete della società contadina del Novecento, ma la sua azione è andata al di là del paese soprattutto per la sua produzione letteraria, in poesia e prosa, in italiano e dialetto e, ancora di più, per la battaglia storica contro la nazionalizzazione delle centrali idroelettriche dei consorzi cooperativi trentini.

Da Storo è mancato solo gli anni necessari per gli studi conclusi con la laurea in chimica e farmacia all’Università di Pavia nel 1930. Rientrato nel paese natale, prese posto dietro il bancone della farmacia del padre Ermenegildo, si sposò con Maria Giovanelli Berì, ebbe tre figli, si impegnò nel sociale e rimandò di anno in anno la decisione di dedicarsi totalmente alla scrittura, che negli anni successivi divenne tuttavia, assieme alla caccia, la sua evasione. Dal 10 agosto 1948 al 1958 pubblicò il mensile “La Voce della Rocca Pagana”, un “bollettino... quasi serio” che fece opinione in Giudicarie; per alcuni anni collaborò anche al quotidiani “Alto Adige” (oggi “Trentino”) e al mensile “La Civetta”. È autore dei romanzi “Lampo racconta” (1950) e “Caporal Montagna” (1998), della raccolta di novelle “Calminaria” (1953), dell’antologia di poesie “I grilli parlanti e altre rime” (1988), dei libri di memorie “Settant’anni di vita storese” (1984) e “Medici, farmacisti e cose di farmacia” (1990), di una decina di commedie in dialetto e in italiano.

La prima iniziativa, programmata dall’Associazione “Il Chiese” in collaborazione con l’amministrazione comunale, è il convengo “Sei volti di Nino Scaglia”, che si terrà sabato 22 febbraio (inizio alle ore 16) al teatro dell’oratorio. Nella sala verrà esposta la mostra fotografica che illustra in 17 pannelli le diverse facce del poliedrico personaggio. Nelle edicole si può già acquistare il libro “Racconti di Calminaria”, pubblicato in collaborazione col Centro Studi Judicaria, che raccoglie 21 scritti in prosa. Il programma si concluderà con la rappresentazione della brillante commedia dialettale “Só sta pròpio fortünà” nei primi di aprile. «Le mie commedie - scrisse Scaglia - sono lo specchio della mia anima. Guardandole si ride per le battute, si ride molto, ma alla fine molti piangono perché il loro sfondo è sempre improntato a profonda umanità».

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