Negozi, a Rovereto una domenica da flop

Pochissimi i negozi aperti nella prima domenica «d’oro» di settembre. Adesione convinta solo al Millennium



ROVERETO. Si può discutere all’infinito su torti e ragioni. Da una parte la crisi ed il calo dei consumi; dall’altra i costi che una giornata festiva di apertura del negozio comportano, specie per chi ha personale da pagare. E senza nemmeno entrare nel merito della spinosissima questione del lavoro domenicale, normale per alcune categorie di lavoratori, ma ritenuto una lesione irreparabile alla vita familiare da tutti gli altri. Sta di fatto che le «domeniche coi negozi aperti» a Rovereto sono partite con il piede sbagliato.

Sulla carta per tutto settembre i negozi possono lavorare praticamente senza sosta: domenica e lunedì mattina inclusi. Nella realtà di questa possibilità ieri in centro (il «centro commerciale diffuso») hanno approfittato in pochissimi. Aperti i soli punti vendita di reti in franchising. E nemmeno tutti. Di negozi «tradizionali» con la serranda alzata se ne potevano trovare forse un paio.

Molto significativo il caso di Calzedonia: vetrine accese ma porta chiusa, con appeso un biglietto che informa dell’apertura domenicale del punto vendita al Millennium. E si arriva al dunque. Nel centro commerciale «non diffuso» l’apertura è stata molto più convinta. E ottimo è stato anche l’afflusso di visitatori/consumatori, ma in realtà le presenze almeno nel tardo pomeriggio erano più che discrete anche in centro città. Alla fine il rischio concreto è che - appunto, senza discutere se a torto o a ragione - le aperture domenicali finiscano per rivelarsi un boomerang proprio per quel piccolo commercio che si vorrebbe aiutare. Perché chi ieri ha comprato delle scarpe o un Mp3 al centro commercialle, di sicuro non rifarà lo stesso acquisto in un negozio cittadino nei prossimi giorni.

A questo punto scegliere settembre perché i Festival portano gente in città, non ha nessun senso.(l.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano