sull’altare a fianco dell’arcivescovo 

Monsignor Viviani ritorna cerimoniere come con Wojtyla

TRENTO. Monsignor Giulio Viviani ha dalla sua un’esperienza che pochissimi possono vantare: è stato per 17 anni cerimoniere pontificio. In molti ricordano bene il sacerdote, originario di Pinzolo, a...



TRENTO. Monsignor Giulio Viviani ha dalla sua un’esperienza che pochissimi possono vantare: è stato per 17 anni cerimoniere pontificio. In molti ricordano bene il sacerdote, originario di Pinzolo, a fianco di papa Giovanni Paolo II, intento ad anticipare ogni sua mossa, a suggerire gesti, a passargli il microfono, a girargli le pagine dei libri sacri.

E ieri monsignor Viviani che, tornato a Trento è anche l’attuale maestro delle celebrazioni liturgiche dell’Arcivescovo, ha utilizzato tutta la sua esperienza nelle esequie solenni in Duomo per ricordare Antonio. A fianco a don Lauro Tisi, Viviani ha messo in campo sull’altare della Basilica quei gesti, quel colpo d’occhio imparati a Roma. Si è accorto subito che il microfono fisso non funzionava ed ha passato quello mobile all’Arcivescovo e a chi si è poi alternato alle letture. Sua l’attenta regia di ogni gesto, di ogni passaggio. Una sorta di direttore d’orchestra che, non per nulla, ha imparato in San Pietro.

(g.t.)













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