Mechel, scontro per la canonica

La Consulta frazionale: «Il Comune la doni alla parrocchia». Ma l’amministrazione di Cles non ci sta


d


MECHEL. Guerra senza esclusione di colpi tra la Consulta della frazione di Mechel da una parte e Comune e parrocchia (Curia compresa) dall'altra per la sorte della vecchia canonica del paese, attualmente senza parroco.

La vicenda era all'ordine del giorno del consiglio comunale di Cles chiamato ad approvare il contratto di permuta tra diritti di uso e d'usufrutto a favore della parrocchia che gravano sull'immobile ancora dai tempi dell'Impero Austroungarico (allora erano perpetui, e ora “solo” trentennali e a scadenza nel 2017) ma una lettera “infuocata ed irrituale nei toni e nella sostanza” sottoscritta da 4 dei 5 membri della consulta frazionale, recapitata la vigilia a tutti i consiglieri, ha fatto slittare la decisione ad altra data. L'edificio tavolarmente appartiene al Comune di Cles (di cui Mechel è frazione, anche se molto autonomista) e l'accordo chiudeva una trattativa iniziata nel 2009 su iniziativa della stessa parrocchia e input della Curia vescovile che vuole risolvere in tutta la diocesi i casi di intreccio spesso ingestibile tra usufrutti ecclesiastici e beni comunali. «La lettera, un fulmine a ciel sereno», ha spiegato introducendo il punto il presidente del consiglio, Marcello Graiff, che ha lasciato stupiti nel tono e dalla massa di questioni sollevate con raffiche di accuse al sindaco, al parroco, insomma per tutti.

«Un caso giuridico complesso trasformato in caso politico ed a rimetterci è la comunità di Mechel», è l'accusa di fondo della lettera che chiede (anzi impone, con toni incredibili considerato che la Consulta frazionale è un organo consultivo del consiglio comunale) al Comune di donare sic et simpliciter l'edificio canonica alla parrocchia, così come è e senza conguagli. Ma andiamo per ordine.

Come ha spiegato in aula il sindaco Maria Pia Flaim, l'accordo di cui doveva occuparsi il consiglio comunale prevedeva la rinuncia della parrocchia al diritto di uso e usufrutto della canonica (che scade nel 2017) a fronte di un corrispettivo di 182.000 euro. Il Comune come contropartita cedeva in proprietà esclusiva il 2° piano dell'edificio alla parrocchia (valore 272.000 euro). La differenza (90.000) che la parrocchia dovrebbe al Comune sarebbe stata corrisposta non direttamente ma tramite lavori che la parrocchia stessa si è impegnata a fare come la sistemazione del tetto, la sistemazione di alcuni muri, il drenaggio delle fondamenta. Quello che avanzava (se avanzava) sarebbe comunque stato destinato per lavori a Mechel entro due anni. In questo modo gli altri spazi dell'enorme edificio (piano terra e primo piano) sarebbero diventati proprietà piena del Comune e destinati ad iniziative e associazioni di Mechel. Questo l'accordo confermato in aula dallo stesso decano don Renzo Zeni, che ha detto chiaro e tondo che la Consulta frazionale, con questa lettera e con altri comportamenti, dovrebbe smettere di ingerirsi negli affari della parrocchia a cui vorrebbero fosse donata l'intera proprietà dell'immobile, cosa la parrocchia non vuole assolutamente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano