Liberata nei boschi la volpe ferita in estate

L’animale era stato investito da un’auto. È stato curato al centro recupero fauna del Casteller


di Nicola Filippi


ROVERETO. Alcuni bambini l’avevano trovata in fin di vita, sul ciglio della strada. Ma dopo le cure al centro recupero fauna (gestito dall’associazione cacciatori trentini) al Casteller di Trento lo splendido esemplare di volpe ieri pomeriggio è stato liberato dai guardiacaccia Fabio Cagol e Alessandro Moiola nei boschi sopra Saltaria. Si tratta di un esemplare femmina, di circa tre anni, che in quaranta giorni ha recuperato anche un buon pelo e una ottima forma fisica. L’animale è potuto tornare in libertà, ritornando alla fauna selvatica al quale appartiene, spiegano i due guardiacaccia. Il regolamento provinciale stabilisce un obbligo preciso in fatto di recupero di animali selvatici. Quando tornano in forma e non hanno menomazioni fisiche devono tornare nel loro habitat naturale. E così è stato. «Come associazione cacciatori trentini abbiamo raccolto nel centro recupero fauna del Casteller quasi 150 animali nel corso della stagione», spiega Fabio Cagol. Si tratta di caprioli, camosci, cervi, volpi, tassi. Tutti animali che rendono pregiata la fauna dei nostri boschi.

La volpe liberata ieri pomeriggio era stata ritrovata in 22 agosto da un gruppo di bambini. «Era in coma, presentava numerosi ematomi e ferite, forse era stata investita da un’auto - racconta Fabio Cagol - i bambini l’avevano portata alla veterinaria dell’Usl, la dottoressa Mara Robol, la quale ci ha contattato per salvarla. L’animale l’abbiamo subito preso in consegna e l’abbiamo custodito al Casteller: ha mangiato un bel po’, è guarito ed ora è tornato in forze». L’ultimo salvataggio in Vallagarina di una volpe risaliva alla primavera scorsa, ad Acquaviva. «Durante l’anno salviamo molti tassi e volpi, ma anche caprioli e camosci, li prendiamo in cura - conclude Cagol - se recuperano bene poi li rimettiamo in libertà».













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