Ladri in chiesa, rubata la statuina del presepe

Il furto a Faida, sull’altopiano di Piné. Nelle scorse settimane erano spariti anche un ovale di bronzo staccato da un altare del 1600 e un portaostie


di Luca Marognoli


I ladri mettono le mani anche nel presepe. Sull’altopiano di Piné, nella frazione di Faida, pochi giorni prima che arrivasse il Bambinello è sparito uno dei pastori giunto ad adorarlo. Un personaggio realizzato in legno che era stato acquistato da un artigiano della Val di Fiemme.

La scoperta del furto è avvenuta all’indomani della festa di S.Lucia, che in paese è animata come tradizione dall’arrivo della santa con il velo bianco sul viso accompagnata dall’asinello che porta i doni ai bambini. La sera - testimonia l’attento sacrestano, Federico Moser - la statuetta c’era ma il mattino dopo, quando una delle parrocchiane ha aperto la chiesa, non ce n’era più traccia. Un fatto di cui, anche all’uscita dalla messa della vigilia, si discuteva tra i fedeli, contrariati e assieme sorpresi da un gesto che stride con il clima natalizio e urta la sensibilità non solo religiosa della popolazione. Ancor più se si pensa che la struttura del presepio è stata realizzata dal gruppo di paesani che anima il circolo “Faida te”, tra i quali figurano anche dei giovani e intraprendenti artigiani, autori di numerosi altri manufatti come il simpatico albero di Natale “capovolto” che pende dal soffitto del circolo. Quest’anno la grotta è stata ricavata all’interno di una struttura realizzata con rondelle di tronco di abete abbellite con il muschio.

Neppure la chiesetta di Faida, dunque, è riuscita a sfuggire alla visita dei ladri, che imperversano in molti edifici sacri. Alcune settimane fa era stato rubato un portaostie di stagno dorato che si trovava accanto al tabernacolo, un oggetto di minimo valore, spiega Moser. A fine estate invece era stato sottratto un ovale in ottone con la figura, a sbalzo, di San Bernardo, staccato da uno dei due altari del 1600 di stile barocco considerati l’opera d’arte più pregiata dell’altopiano. «Il Bambinello (una statua in gesso di dimensioni natuali ai quali i parrocchiani sono molto affezionati, ndr) è in alto, sopra l’altare maggiore», indica Moser. «Speriamo che lassù sia al sicuro».













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