La nostra spesa intelligente attenta a prezzi e qualità: cena per tre a undici euro

Alla Coop tra «prodotti a marchio», offerte e app che tracciano i prodotti Evitare le marche più care, mangiare bene e risparmiare è possibile


di Luca Marognoli


TRENTO. Siamo in tre questa sera a cena: vorremmo mangiare un boccone senza spendere troppo ma con un occhio alla qualità. Niente caviale e champagne, per intenderci, ma neppure pane e patate. Quello che ci serve è una “spesa intelligente” e per farla abbiamo scelto la Coop nel centro commerciale di Ravina. Abbiamo la carta soci e questo ci garantirà degli sconti del 10% su alcuni prodotti selezionati; inoltre c’è una scelta ampia di prodotti a marchio Coop, che sono una valida alternativa alle marche più rinomate e vengono sottoposti a controlli di qualità rigorosi, effettuati anche durante le fasi di lavorazione.

Partiamo dalla frutta, perché è il reparto che troviamo per primo, accanto all’ingresso. É sempre meglio stare sui prodotti di stagione, che sono più freschi e costano meno, così scegliamo le arance tarocco calibro 7, provenienti dalla Sicilia: per una rete da 1 chilo e mezzo ce la caviamo con 1,67 euro. In più la confezione ci permette di assicurarci che vengano da una coltivazione naturale, contengano residui chimici inferiori del 70% rispetto ai limiti di legge, non siano state sottoposte a trattamenti post-raccolta per renderle più durevoli (talvolta si usano delle cere) e forniscano informazioni chiare sulla filiera produttiva.

Subito dopo tocca alla verdura e l’occhio cade quasi subito su un bel cavolfiore romanesco che fa bene alla salute e anche al portafoglio: 1,90 euro per quasi un chilo (0,90 grammi). Possiamo procedere in direzione degli scaffali delle merci non deperibili. Eccoci alla pasta: scartate subito le marche di punta, ci orientiamo sulle mezze penne rigate, anche queste a marchio Coop: c’è l’offerta che te le fa pagare solo 0,65 euro per 500 grammi se acquisti due confezioni e portiamo a casa un chilo a 1 euro e 30 centesimi. Per essere sicuri che oltre che a buon prezzo siano anche di qualità, facciamo una verifica con un nuovo strumento creato per chi cerca la massima trasparenza. Estraiamo il cellulare dal taschino e apriamo l’app “Coop Origini”, poi fotografiamo il codice a barre: in un attimo sul display compare la materia prima (semola di grano duro) e l’origine (Italia). Aggiudicata, ma la prossima volta decidiamo che ci concederemo la pasta di Gragnano della linea “Fior Fiore” Coop: è trafilata al bronzo con metodi artigianali e spenderemo 0,98 euro per mezzo chilo, solo 33 centesimi in più.

Per il condimento non c’è niente di meglio della classica passata di pomodoro: troviamo in offerta per i soci quella biologica, naturalmente italiana: 700 grammi a 0,89. C’è pure la certificazione etica SA-8000 che mi garantisce che per produrla non c’è stata alcuna forma di sfruttamento del lavoro.

Ora bisogna pensare al secondo e anche se dietologicamente parlando l’abbinata carboidrati-proteine non sembra essere tra le più consigliate, passando davanti al reparto carni ci attira il prezzo del muscolo bovino: 11,90 al chilo. Molto meno del filetto e il macellaio dice che è saporito: ne acquistiamo 382 grammi a 4,55 euro per farci tre belle bistecche. Il vitello c’era, già confezionato, ma per le fettine scelte (di animali nati ed allevati in Trentino e certificati dalla Federazione allevatori) avremmo dovuto pagare 6,85 euro per 305 grammi.

Cosa manca? Il dolce naturalmente. A quello non rinunciamo, anche se si tratta di risparmiare. Allora ci concediamo una Viennetta alla vaniglia e cacao, anche questa Coop e più economica rispetto all’analoga di altre marche leader: con 2,62 euro potremo fare il bis perché le porzioni sono 6 (per 320 grammi).

A questo punto possiamo tornare a casa. Sulla via verso la cassa però è quasi automatico incappare in altri prodotti che ingolosiscono o che a casa sono finiti. Nel nostro caso vale la seconda: ci serve il detersivo e qui c’è quello sfuso a self service. Il flacone è riutilizzabile almeno 30 volte, spiega il cartello, e ricorrendo alla ricarica avremo anche la gratificazione morale di adottare un comportamento virtuoso che riduce la produzione di rifiuti. Scegliamo il flacone più grande, da 3 litri, che non avevamo e ci costa 0,72 euro. Il detersivo viene 3,64 euro ma confidiamo di farlo durare parecchie settimane.

Dovevamo limitarci alla spesa per la cena, ma abbiamo approfittato del passaggio (anche questo è un risparmio no?) e adesso filiamo dritti dritti verso la cassa. Eccoci al conto, dunque, che rimane sotto i 15 euro, precisamente a quota 14,63. Gli sconti su tre prodotti ci fanno risparmiare 1,96 euro. Senza il detersivo sarebbero bastati 11 euro. Non male: il nostro portafoglio non è troppo alleggerito e siamo riusciti ad acquistare anche prodotti tracciabili ed etici. La cassiera ci sente chiacchierare di convenienza e ci informa che in alcuni punti vendita potremo trovare una linea di prodotti a marchio particolarmente convenienti. Si chiama “Primo prezzo” e raccoglie la merce in assoluto meno cara. Alla Coop però sembra non riscuotere un grande successo: questione di target, ci spiega un addetto. La clientela non è quella degli hard discount (ne abbiamo parlato proprio ieri) e cerca prodotti già noti o che ha imparato ad apprezzare perché selezionati da Coop. Le linee presenti, infatti, sono numerose e “mirate”: ci sono “Vivi Verde”, attenta all’ambiente, “Club 4-10”, per la corretta alimentazione dei bambini, “Crescendo”, per i più grandicelli, e ancora “Senza glutine”, “Solidal”, “Fior Fiore”, il meglio della cultura gastronomica, e “Bene”, attenta alla salute. Non solo: alcuni prodotti vengono “provati” e consigliati direttamente dai soci, intercettati al supermercato. Gli strumenti non mancano quindi per rendere la nostra spesa, oltre che più economica, anche più consapevole.













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