La gente protesta: «Pergine come Roma»

I cittadini condannano i partiti che litigano sulla scelta del sindaco: «Che schifo. Qui serve qualcuno che pensi alla città»


di Paolo Silvestri


PERGINE. Storce il naso la gente di Pergine quando gli si chiede una opinione riguardo l'ingarbugliata situazione delle candidature a sindaco per le elezioni del prossimo 26 maggio. E le risposte “a naso storto” delle persone fermate lungo via Pennella e in piazza Municipio non tengono conto dei colori dei protagonisti della politica cittadina. E si va dalla critica diretta, tipo «che schifo», ad un accorato «speriamo che facciano qualcosa per la città».

«Un completo caos – dice Diego Tasin -. Non si mettono d'accordo come succede a Roma per il governo. C'è bisogno di qualcuno che pensi alla nostra città. E che vengano poi fatte scelte non in base ai colori, ma in base a chi ha voglia di mettersi al servizio di Pergine». «Sì, è proprio come per il governo - sbotta quindi Carlo Stelzer -. E' proprio uno schifo. Io sono allergico alla politica. Vedo per esempio uno Grillo che dice anche cose giuste, ma poi fa subito la cosa sbagliata. Di colo solo: si pensi alla gente, alla città».

Due giovani che vanno di corsa regalano una sola frase, ma significativa: «A noi serve un solido e florido futuro politico, non chiacchiere», dicono Federica e Moira che hanno una vita tutta da inventare davanti. La signora Lia conferma che a prescindere dalle generazioni la gente si attende «un impegno ad unire le forze al di là delle bandiere - dice -. E' necessario che lavorino tutti con un unico scopo: il bene comune».

Filomena Antonacci, perginese acquisita di lunga pezza, ha una speranza che anche questa volta è di molti: «Basta che trovino una persona affidabile e seria e che sappia fare qualcosa per la gente». Dalle parole di molti viene espresso chiaramente il disamore per la politica che serpeggia in città. «E' solo il solito magna magna - sbotta Manuel Tomasi -. A capo del Comune non deve esserci uno che fa promesse e poi non le mantiene, ma uno onesto che sappia fare le cose per gente».

Speranza è forse la parola più pronunciata. La usano anche Anna Sartori e Maria Teresa Paoli: «Speriamo che i partiti si mettano d'accordo su persone abbiano voglia di darsi da fare. Alla città serve rinnovamento». Poco più in là passa Danilo Tessadri che aggiunge: «Servirebbe qualcuno in gradi di far uscire la città da una situazione critica. Le serrande continuano ad abbassarsi».

«Il Comune di Pergine - sottolinea anche Gerd Leitner - rispecchia la situazione nazionale. Serve rinnovamento, serve un ringiovanimento con persone che non siano legate ai palazzinari». «A Pergine la situazione politica è sempre stata abbastanza conflittuale - spiega Sandra Valcanover -. C'è poi un vizio nelle varie amministrazioni che si sono succedute, quello di prendere le decisioni in ritardo, senza una visione proiettata al futuro. Credo che al Comune serva una guida che non esca dal mondo politico, ma che sia sopra le parti. Insomma, serve un cambiamento importante che punti sui giovani e su qualcuno pensi alla propria gente».

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