La galleria d'arte virtuale

Inaugurazione in rete per la Shift Gallery


Massimo Plazzer


ROVERETO. Si chiama Second Life ed è uno dei fenomeni che da un paio d’anni sta appassionando i cultori di internet. Un vero e proprio mondo virtuale dove si può fare tutto quello che si fa nella realtà e dove ora due roveretani hanno organizzato la prima mostra collettiva di artisti trentini. Ideata da Micaela Ricciuti e Mauro Plazzer, si chiama Shift Gallery e racchiude opere di dodici artisti trentini: Andrea Bertolini, Emanuele Benedetti, Federico Lanaro, Koan01, Laurina Paperina, Marco Adami, Matteo Peterlini, Rosario Fontanella, Sara Giordani, Tatiana Festi, Stefano Cagol, Andrea Pregl.

Una mostra nata per proporre virtualmente attività legate all’arte e al design, che si avvale della collaborazione di Karin Cavalieri (co-curatrice), Gianluca Nicoletti (noto critico televisivo, celebre il suo “Golem” radiofonico), Cristina Natalicchi e Marco Tomasini, (storici dell’arte). E’ allestita sull’isola dell’Indir (Istituto Nazionale di documentazione e per l’innovazione della ricerca educativa) alle coordinate 231,223,22, in uno spazio che l’ente ha messo a disposizione degli organizzatori, che in Second Life si chiamano emika Insoo e 81m80 Epin.

Nata nel 2003 dalla ditta statunitense Linden Lab, Second Life è definita una “comunità virtuale” (guai a chiamarla gioco!) e raggruppa oltre 6 milioni di utenti. Un vero e proprio mondo a parte dove si può vivere, costruire, divertirsi, ma anche guadagnare, fare promozione e politica. Ognuno può iscriversi liberamente, scaricando il programma dal sito internet e creando il proprio “account”. «Ci sono “account free” - ci dice Micaela Ricciuti - dove non si paga, ci si può muovere in tutte le zone pubbliche e si può anche costruire, ma solo nei Sand Box (letteralmente, sabbiere), costruzioni di breve durata. Chi invece vuol creare qualcosa di fisso deve pagarsi un “account Premium”. In questo modo può comprare le isole (Sim) e costruirvi. Un’isola costa circa 2000 L$ (Linden Dollar, la moneta locale; un dollaro vale 200 L$) e chi la compra deve pagare un affitto, poi però può farci ciò che vuole»

Ad esempio?
«La Regione Toscana ha riprodotto su una Sim i monumenti principali: il Duomo di Firenze, la torre di Pisa, un borgo medievale, in questo modo fa promozione turistica. Antonio Di Pietro vuole stabilire su Second Life degli uffici informativi del suo partito. Un sacco di aziende si fanno pubblicità e vendono i loro prodotti virtuali. Poi c’è il mercato immobiliare. Una donna è diventata miliardaria sul serio vendendo isole»

La vita in Second Life?
«Si può fare tutto quello che si fa in realtà e anche di più. Ogni utente può volare, muoversi, ballare, divertirsi, fare shopping. Poi ci sono gli eventi. L’altro giorno c’era il concerto di Vasco Rossi, tra un po’ quello di Irene Grandi.. Ma non si sa se siano loro o solo dei fan che li imitano».

E per comunicare?
«In inglese, scrivendo in chat, anche se dicono che presto arriverà la funzione vocale. Comunque si possono inserire immagini, suoni, animazioni...»

Tutto rose e fiori quindi?
«Beh no, alla fine è come la vita reale, dipende da cosa cerchi. C’è chi entra e cerca solo sesso e rimane deluso... E poi ci sono i truffatori, gente che cerca di rubarti i soldi che, anche se virtuali, sono comunque importanti».

E La Shift Gallery?
«Siamo iscritti in Second Life da sei mesi e abbiamo creato questa mostra per promuovere l’arte locale. L’Indir ci ha prestato il terreno e abbiamo allestito la mostra che oltre alle opere ha anche il primo specchio di Second Life. La mostra è stata inaugurata il 10 maggio, con tanto di buffet virtuale, è aperta fino al 21 giugno. Ma è solo il primo evento, in futuro pensiamo di realizzare qualcosa di più grande».













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