La “galetera” di Avio è salva: non va abbattuta

L’assessore Gilmozzi e la commissione urbanistica provinciale contrari alla demolizione dell’antico edificio utilizzato per l’allevamento del baco da seta


di Flavio Rudari


AVIO. Del destino della “galetera”, lo storico edificio situato nel centro storico di Avio dove in epoche passate si allevavano i bachi da seta, se ne parla ormai da anni e l’ipotesi più probabile era che fosse rasa al suolo per poi ricostruire sulle sue ceneri un edificio da destinare in parte ad uso residenziale e in parte ad uso commerciale stravolgendo di conseguenza il suo aspetto originario.

Un’ipotesi assolutamente non condivisa da molti concittadini che si sono mobilitati promuovendo una petizione popolare affinchè l’antico edificio venga mantenuto con il suo aspetto attuale pur convenendo che una sua ristrutturazione è quanto mai doverosa. A dar conforto alla loro protesta perché venga mantenuta la “galetera” cos’ì com’è nelle forme architettoniche originali senza stravolgimenti, c’è ora anche l’autorevole voce dell’assessore provinciale all’urbanistica Mauro Gilmozzi con una lettera inviata all’amministrazione comunale aviense in cui comunica che la commissione urbanistica provinciale - presieduta dallo stesso assessore- chiamata ad esprimersi sul piano regolatore comunale ha stabilito, tra l’altro, che l’edificio in questione non può essere demolito ma solamente ristrutturato salvaguardandone il suo aspetto originario esteriore.

Ma anche la stessa amministrazione comunale in realtà non era completamente favorevole alla demolizione dell’edificio per poi ricavarne numerosi appartamenti e negozi, anche in considerazione del fatto che non sarebbe stata garantita un’adeguata sicurezza dei residenti con conseguente peggioramento della qualità della vita dovuto all’aumento di traffico e inquinamento.

L’auspicio, soprattutto da chi è legato alla storia del paese, è che ora il Comune supportato dalla decisione della commissione urbanistica provinciale non si faccia coinvolgere in logiche speculative e che tenga in doverosa considerazione il fatto che il mercato immobiliare aviense appare saturo con l’offerta che supera abbondantemente la richiesta.

Il complesso riordino urbano dell’area prevedeva anche la cessione di parte degli spazi per uso pubblico per farne dei parcheggi ma con l’ampliamento di quello di via Dante e la sistemazione del parcheggio a lato dell’oratorio i posti macchina disponibili sono più che sufficienti. Una soluzione comunque per un restauro appropriato della “galetera” di fatto però dovrà essere individuata magari per poterla usufruire in parte anche a fini sociali.

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