2 giugno

La Festa della Repubblica pensando a giovani e lavoro

Consegnate le onorificenze dell'ordine "Al merito della Repubblica Italiana" e le medaglie agli ex internati militari



TRENTO. Una festa della repubblica improntata sulla sobrietà quella che si è svolta a Trento fra piazza Duomo. il palazzo del Commissariato del Governo e l'auditorium Santa Chiara. 

Il presidente Rossi ha sottolineato come "Il Trentino si sente pienamente dentro i valori della Festa della Repubblica, che oggi celebriamo e che ha il lavoro come primo riferimento su cui abbiamo costruito l'identità e l'appartenenza alla nostra terra e alla nostra autonomia. Oggi ricordiamo un percorso iniziato con la nascita della Repubblica e chi si è sviluppato e radicato negli anni negli animi di tutti gli italiani. Ebbene questi valori hanno permesso all'autonomia trentina di crescere e di consolidarsi nei cuori e nelle menti dei trentini.I valori che oggi celebriamo - ha poi aggiunto - sono riassunti nella parola lavoro che oggi ricordiamo, e tutti siamo chiamati a difenderli, con l'obiettivo di garantire dignità e opportunità per tutti i nostri cittadini".

Nella sala di rappresentanza del Palazzo del Governo alla presenza delle massime autorità regionali e provinciali, civili, militari e religiose, dei sindaci dei Comuni di residenza degli insigniti, il Commissario del Governo, prefetto Francesco Squarcina, ha consegnato le onorificenze dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana” concesse dal Presidente della Repubblica a 18 cittadini fra i quali il colonnello Francesco Volpi (in foto).

Cinque, invece le medaglie per ex internati militari: Natale Biasi (alla memoria), internato a Wietzendorf, in Germania, come prigioniero militare dal settembre 1943 all'8 giugno 1945. Ha ritirato la medaglia la figlia Carla Angela, di Rovereto. Giovanni Briani (alla memoria), internato in Germania come prigioniero militare dall'undici settembre 1943 all'otto maggio 1945, ha ritirato la medaglia il figlio Costantino, di Storo. Giovanni Briani (alla memoria), internato in Polonia e a Wietzendorf, in Germania, come prigioniero militare dal settembre 1943 al 1° maggio 1945, ha ritirato la medaglia il figlio Pietro Luigi, di Mezzolombardo. Luciano Ravelli (alla memoria), internato in un campo di lavoro nei pressi di Amburgo dall'otto settembre al 1 maggio 1945, ha ritirato la Medaglia il figlio Claudio, di Monclassico. Simone Soraperra (alla memoria), internato a Mauthausen-Gusen, Austria, come internato civile, ha ritirato la medaglia il figlio Enzo, di Canazei.













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