La bimba piange, il vicino li denuncia

Genitori portati in tribunale per molestie: avrebbero accostato volutamente la piccola alla parete divisoria per disturbarlo



TRENTO. I bambini, si sa, piangono. Soprattutto se hanno 6 mesi. Piangono ed è difficile convincerli a smettere. Un concetto antico come il mondo ma che non deve essere molto familiare a un uomo che vive a Trento nord. Esasperato dal pianto continuo della figlia dei vicini, l’uomo li ha denunciati per molestie e ha denunciato per lo stesso reato anche i padroni di casa della coppia. Il pubblico ministero Alessandra Liverani, però, non ha ravvisato gli estremi di reato e ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. L’uomo, però, non si è dato per vinto e ha presentato opposizione. Ieri è comparso in udienza insieme all’avvocato Bonnicioli e ha anche depositato una memoria con la quale sostiene che era letteralmente esasperato dal pianto della bambina e snervato anche dalla mancanza di rispetto dei vicini.

I fatti risalgono all’estate dell’anno scorso. La bambina aveva sei mesi e, probabilmente, aveva scambiato il giorno per la notte. I genitori, una coppia di origine straniera, non sapevano come fare. Non sapevano come far smettere la bambina. Il pianto della piccola provocava per primi sofferenza a loro che erano anche preoccupati per la salute della bambina, come sempre accade in questi casi ai genitori, soprattutto se inesperti.

Ma a soffrire era anche il vicino di casa che abita proprio nell’appartamento accanto. L’uomo, oltretutto, nel pianto della bambina scorge anche un dolo dei vicini. Nella sua denuncia sostiene che quando la bambina piangeva i vicini si precipitavano per accostarla alla parete divisoria tra il loro appartamento e il suo. In questo modo si sarebbe amplificato il disturbo. L’uomo nella denuncia scrive che la situazione ormai era invivibile. Il pianto della bambina non lo faceva dormire e non gli permetteva di dedicarsi alle sue abituali attività. Per questo, spiegava, si era deciso a presentare denuncia. Una denuncia per molestie che si basa soprattutto sulla convinzione che i vicini, d’accordo con i padroni di casa, volessero disturbarlo dolosamente. Un disturbo continuo e incessante che lo avrebbe portato sull’orlo di una crisi di nervi. Ma le sue argomentazioni non hanno convinto la Procura che ha chiesto l’archiviazione di tutte le accuse. Il gip Francesco Forlenza si è riservato la decisione.

(u.c.)

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