L'Auser di Pergine congela la multa dell'anziano

Ricorre contro il «salasso» per la casa pericolante e gli trova un tetto per l'inverno


Roberto Gerola


PERGINE. Era stato condannato a 2.500 euro di multa per non aver ottemperato all'ingiunzione di mettere in sicurezza la casa, ma in suo soccorso sono giunti i volontari dell'Auser. Con il ricorso, almeno per il ora, è stato sospeso l'obbligo di pagare la somma. Si tratta del caso dell'anziano (e invalido) di 77 anni finito nei guai perché la sua casa cade a pezzi con alcune assi esterne erano finite nell'orto del vicino ed una situazione interna fatiscente.

Nonostante ciò, l'uomo (vive da solo) vi abita. Ma ha dovuto rinunciare all'assistenza domiciliare (a pagamento) in quanto il personale, dopo l'ordinanza del sindaco che dichiarava inagibile l'edificio, non si è più recato a casa sua per i lavori di pulizia e lavanderia. Poi c'era appunto stata l'ordinanza che l'uomo (per molti anni ha lavorato in Germania e poi accudito gli animali di un imprenditore perginese) aveva ricevuto senza comprenderne appieno il significato. Piuttosto schivo e impossibilitato a parlare per una delicata operazione alla gola, non si è confidato con nessuno. A parlare in questo senso, Elia Bernardi presidente dell'Auser Pergine, l'unico di cui l'uomo si fida. L'azione dell'Auser è stata immediata: all'interessato è stato fatto firmare il ricorso di opposizione.

«Si spera che dagli accertamenti - diceva ieri il presidente Bernardi - si soprassieda: casa fatiscente, pensione minima, 77 anni, invalido». Ma l'azione dell'Auser è andata oltre: dopo essere stati dal sindaco Corradi, hanno contattato la Comunità di valle, l'unica con competenze in materia. «Si sono dati da fare - diceva Bernardi - ed hanno promesso un alloggio per il prossimo inverno e qualche contributo.  Problema risolto, forse, e tanta soddisfazione in casa Auser. Elia Bernardi coglie l'occasione per lanciare un appello: «Siamo 170 icritti, una quindicina di volontari. C'è bisogno di più persone disponibili specie per gli accompagnamenti (oltre 80 da giugno) spesso in auto. Ma anche una sede per ricevere chi ha necessità. Dove siamo ora non c'è un minimo di privacy e due ore al giorno in casa d'altri è troppo poco». Dunque, non solo ritrovi con l'Auser (il prossimo è sabato 22, per un pranzo a base di pesce) per non lasciarli soli, ma anche e soprattutto tanta assistenza quotidiana.













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