Mattarello 

Ivano Chistè omaggia la Grande Guerra   

Mattarello. Ivano Chistè ha ricevuto una segnalazione alla prima edizione del Concorso letterario triveneto “Levada di Onigo” che gode del patrocinio di un gruppo di amici della storia di “Levada” e...



Mattarello. Ivano Chistè ha ricevuto una segnalazione alla prima edizione del Concorso letterario triveneto “Levada di Onigo” che gode del patrocinio di un gruppo di amici della storia di “Levada” e di gruppi similari nel comune di Pederobba (Treviso) e aveva come tema “Borghi del Veneto: personaggi e ricordi”. Alla premiazione nella chiesa S. Michele, il poeta-suonatore di Mattarello ha letto la propria poesia. Una lirica intitolata “Cala la nòt fréda” che rammenta eventi della grande guerra che hanno avuto luogo sul monte Monfenera, dove è morta una generazione di giovani e “altra faccia della medaglia” della generosità dei castagni che si trovano nei boschi di cui è ricco il monte Monfenera, frutto autunnale che ha nutrito, nei secoli, la povera gente della zona. Il giudizio della giuria descrive così il motivo della segnalazione di Chistè: “Protagonista è il bosco di Pederobba, Monfenera, il monte che, unito al Tomba e Grappa, degrada e precipita sul Piave che per le nostre genti rimane sempre “la Piave”. Da quel bosco torna a casa con i tedeschi il nonno dell’autore, “ma l’èra mort dentro”. Il testo è una meditazione sulla stupidità umana che in quel bosco in molteplici vicende belliche esplose, vide morire tanti giovani soldati e dove ora i castagni “i vélia le anime maródeghe de quei soldadi morti zóveni e i fa el só mistér … dar bòne castagne. Saggezza del ritmo della natura contrapposta alle umane miserie”. G.M.













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