Insulti razzisti, tensione alla festa

Un ragazzo grida «Negro di m...» al microfono e si sfiora lo scontro a Cles



CLES. Insulti razzisti, qualche spinta, una tensione che è cresciuta, prima di sgonfiarsi nel clima della festa. Nella notte tra sabato e domenica, verso l'1.30, in coda al Tropical beach party organizzato in località Bersaglio a Cles si è sfiorata la rissa dopo che un ragazzo (come ha segnalato al Trentino una ragazza presente quella sera) ha preso il microfono e dal palco ha scandito "Negro, negro di m..., figlio di puttana, via dall'Italia!".

"Siccome il coraggio non è virtù diffusa - prosegue la testimone - il giovane non è salito sul palco senza il consenso della propria scorta, che ha manifestato la sua approvazione da sotto, ridendo e appoggiando l'amico, ognuno dei componenti con la maglietta nera e il braccio teso in avanti. Sarebbe tutto passato inosservato - continua la ragazza, che preferisce restare anonima - se poco lontano non ci fossero stati un ragazzo marocchino e un suo amico. E qui scoppia la scintilla. Il ragazzo marocchino si avvicina al gruppetto e chiede motivazioni del gesto, visibilmente offeso, e partono i primi sguardi in cagnesco, le minacce. Il ragazzo marocchino abbandona il campo, disgustato, dopo che il suo amico ha cercato invano di calmare le acque. Nel giro di pochi minuti, il paciere mancato si ritrova ad essere preso a spallate e la situazione peggiora quando nella mischia viene coinvolta una ragazza, presa a spintoni dagli stessi che se ne stavano sotto il palco col braccio all'insù. Dopo un po' di confusione, il ragazzo marocchino viene allontanato insieme agli amici e tutto torna alla normalità".

Il Tropical beach party era una proposta a cura della pizzeria Bersaglio e del gruppo Agm Eventi con Movida Nonesa. Ed è stata un successo, fino all'episodio che ha lasciato sconcertati testimoni e organizzatori. "La festa stava finendo e quegli insulti li ho sentiti e li condanno - riferisce Gabriele Ramus del team di Agm Eventi - Hanno colto tutti di sorpresa, tant'è vero che il dj è corso a spegnere il microfono appena s'è accorto di cosa stava succedendo".

"Il party è stato preparato nei dettagli - interviene Alessandro Barrea della pizzeria Bersaglio - c'era il servizio sicurezza, c'era chi controllava il palco... All'una e trenta le persone alla festa potevano essere ancora 400, forse 500 e io mi sono accorto solo di qualche spinta, un po' di confusione che si è esaurita senza dover far intervenire polizia, carabinieri o ambulanze. C'è da dire che, se ci sono stati insulti razzisti, sono da condannare e basta e c'è da dire che il party di sabato non è stato certo rovinato da qualcuno che ha eventualmente perso la testa, perché ha alzato il gomito o per altri motivi." Barrea ricorda un precedente, "una festa di inizio estate, quando ci fu una sorta di aggressione da parte di alcuni ragazzi extra comunitari ai danni di un giovane. Allora sì intervennero le forze dell'ordine. Se ci sono stati insulti razzisti sabato, non escluderei che siano stati uno stupido riferimento a quell'altro episodio".













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