«Inseguite i sogni»: la lezione speciale di Annalisa Minetti

La cantante, recente campionessa alle Paralimpiadi, ha incontrato gli studenti del Buonarroti invitata da «6più»


di Sofia Verza


TRENTO. Sale sul palco e siede sul tavolo. Inizia a parlare con un sorriso stampato, togliendosi le scarpe ed incrociando le gambe. Così nella mattinata di ieri Annalisa Minetti, cantante e neovincitrice delle paraolimpiadi, si è presentata ai ragazzi dell’Istituto Tecnico Industriale “Buonarroti”. La Minetti era presente in qualità di ospite all’interno della presentazione dell’associazione “6più”, che organizza seminari per ricordare alle persone come spesso ciò che ci blocca a realizzare un obiettivo è l’esistenza di “convenzioni limitanti” all’interno della nostra mente.In questo modo Max Monaco, cofondatore con Andrea Giocondi di “6più”, chiama anche i pregiudizi che spesso ci si crea nei confronti di una persona che non conosciamo. Quale il collegamento con Annalisa Minetti? Innanzitutto Giocondi, pluricampione olimpico, è stato suo accompagnatore nei 1500 metri piani, nei quali ha conquistato la medaglia di bronzo. Secondo, i concetti di convenzione, pregiudizio ed ostacolo hanno accompagnato la Minetti nel corso della vita, come testimonia catturando l’attenzione di tutti i ragazzi della sala: «Ho sempre voluto proteggere i miei sogni. A quattro anni mia sorella è morta di tumore. La nascita di mio fratello, che si è scoperto subito avere difficoltà cognitive, non ha fatto che aumentare la mia rabbia. Io, cosiddetta normodotata, prendevo letteralmente a calci chi lo chiamava handicappato».

Annalisa parla con un intercalare giovanile senza smettere di sorridere. «Nella prima adolescenza iniziai a lavorare come modella ma sospettavo di non vedere bene gli ostacoli che avevo di fronte. I miei genitori nel frattempo mi insegnavano la loro tenacia, sempre allegri nella loro vita dedicata alla cura di mio fratello, temprata dal loro amore reciproco. Il primo oculista che mi visitò, a conoscenza della situazione familiare, concluse che stavo solo cercando le loro attenzioni. Da quel momento decisi di non lamentarmi più con nessuno delle mie impressioni riguardo la vista».

Davanti ai ragazzi Annalisa ricorda di essersi creata un mondo di normalità nella sua ipovedenza: a nessuno diceva che non vedere il film per cui rideva quando ridevano gli altri, o il ragazzo carino indicato dall’amica. Fino a che una seconda visita non rivela che il suo destino era la cecità totale. «Ho provato una sensazione di liberazione. Un medico testimoniava che soffrivo davvero. La mia vita è stata un percorso difficile in cui mi sono convinta che il bicchiere sarebbe stato sempre mezzo pieno, altrimenti... l’avrei riempito io!».

Annalisa ha partecipato a Miss Italia nel ’97 («anche se Berlusconi non era mio zio», sottolinea lei), vinto il Festival di Sanremo l’anno successivo e conquistato la sopracitata medaglia alle Paraolimpiadi del 2012. «Se posso correre ad occhi chiusi, voi definiti normodotati aprite il vostro cervello ed inseguite i vostri obiettivi», conclude, salutando una sbalordita platea.

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