In attesa della Tares molti i rifiuti abbandonati

L’introduzione della tariffa puntuale scatena la fantasia per pratiche scorrette Cestini stracolmi e “turismo” delle immondizie verso gli altri comuni lagarini


di Nicola Filippi


ROVERETO. Incubo da Tares: la nuova “tariffa igiene ambientale” che entrerà in vigore da lunedì 14 gennaio (data teorica, sottolinea l’assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi) sta creando più disagi e complicazioni che chiarezza nei cittadini roveretani. La cosiddetta “tariffa puntuale”, introdotta dal governo Monti e applicata anche dall’amministrazione roveretana, sta provocando un autentico tsunami di proteste: verbali e cartacee. Prima per il mancato arrivo delle lettere di avviso di Dolomiti energia, poi l’elenco dei supermercati e il quantitativo minimo della dotazione di sacchetti verdi, ora per la carenza di spazio in casa per accogliere l’ennesimo bidoncino (siamo al numero quattro), dedicato solo al residuo.

Cestini stracolmi Come abbiamo potuto constatare di persona, la gente ha già deciso di interpretare con un proprio stile l’imminente Tares: infilando sacchetti, di varie misure e colorazioni, all’interno dei cestini lungo le vie. Questa “usanza” si era già diffusa per l’umido (soprattutto per chi cucina pesce e uova) e ora pare possa diventare prassi anche per il residuo. «D’altronde - spiega Andrea - non possiamo tenerci in casa, per oltre un mese, un sacco con all’interno dei rifiuti. Perché i sacchi sono contati e bisogna riempirli per bene prima di farli ritirare dagli operatori. Anche se si tratta di residuo, stiamo sempre parlando di rifiuti e non è proprio igienico». Inoltre, rincara Laura, «non tutti possiedono un terrazzino dove stipare tutti i bidoncini e tenerli in casa sta diventando impegnativo».

Raccolta rebus Insomma, la raccolta differenziata sta diventando un vero rebus per i cittadini roveretani. A fronte di un buon numero di bravi praticanti, aumentano (purtroppo) le fila dei maleducati. Lo confermano gli stessi operatori di Dolomiti energia, che sempre più spesso devono avvisare gli agenti della polizia locale per fotografare cumuli di rifiuti abbandonati lungo la strada oppure a fianco dei cassonetti del vetro.

Controlli più severi Per questo motivo, gli agenti della polizia locale aumenteranno i controlli sul territorio, proprio per disincentivare questo tipo di comportamento. Borgo Sacco, Lizzana, Brione, via Fiumi sono le zone dalle quali riceviamo più telefonate per segnalare abbandoni di rifiuti. Ma potremmo aggiungere molte altre zone della città.

Rifiuti abbandonati La differenziata resta solo nel libro dei buoni propositi, ma in realtà (come testimoniano gli stessi residenti) la gente ne approfitta per abbandonare rifiuti. C’è chi anche giustifica questo tipo di comportamenti: «La gente a volte non sa come comportarsi per dividere i rifiuti e li getta via, tutti insieme, in un solo sacco, che poi lascia in strada». A questo proposito, lo stesso assessore all’ambiente Gianpaolo Daicampi, assieme ai suoi uffici, sta valutando di organizzare un ciclo di serate informative (a quanto pare molto richieste dagli stessi cittadini) per spiegare l’applicazione del nuovo servizio rifiuti urbani. Ma al momento non è ancora stato deciso alcun calendario.

I trucchi Fra le altre strane pratiche, segnaliamo un altro “trucco” adottato da chi non fa correttamente la differenziata. Entra nei condomini privati e approfitta dei loro bidoni dedicati, usando spesso sacchi di plastica nera. Come accade nel Basso Sarca, una serratura con chiavetta li farebbe desistere. Inoltre, si segnalano già episodi di turismo dei rifiuti. Rovereto, infatti, ha adottato un regime di raccolta dei rifiuti urbani molto più severo rispetto al resto della Vallagarina. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano