In 800 a spasso sulla neve mochena

Sono giunti anche da Veneto, Friuli e Lombardia per prendere parte alla versione invernale del «Bersntol Ring»


di Roberto Gerola


VALLE DEI MOCHENI. Neve, sole e nebbia si sono alternati ieri sul percorso di una dozzina di chilometri all’ottava edizione del “Binter Bersntol Ring” che si alterna di anno in anno al Bersntol Ring estivo. E gli oltre 800 partecipanti sono rimasti soddisfatti dell’organizzazione messa in piedi anche quest’anno dal Consorzio delle Pro Loco della Valle dei Mocheni e dalle decine e decine di volontari (pompieri, alpini, carabinieri, cittadini, artigiani, eccetera) che si sono messi a disposizione collaborando attivamente.

Il percorso si snodava lungo la “Stros van Bolt”, la “Strada del Bosco”; le località incontrate dopo la partenza dal Passo Redebus hanno nomi come Fernù, Stiatl, Naibis, Fikareim, Tassainer, Vrottn, Scalzerof. L’arrivo era a Palù del Fersina, davanti alla caserma dei pompieri dove era stato allestito il pranzo conclusivo (e la mensa nel garage riscaldato sotto l’ampliamento dell’Istituto culturale mocheno). Un percorso suggestivo come non mai: dalla nebbia al sole, dal sole ai fiocchi di neve, il tutto nell’arco di qualche ora tra le 9 e le 12. Per la gioia di tutti. Anche di gruppi provenienti dal Veneto (Verona, Vicenza, Padova), ma anche da Cremona e da Trieste.

Tutto sulla “Stros van Bolt”, costeggiata da maestosi piante cariche di neve, da prati dove sporgevano le parti finali dei segnali con indicate le località e le distanze. Metri di neve sulle baite e sui masi, a coprire ogni cosa, a rendere il paesaggio incantevole. Anche quest’anno, pur tra qualche difficoltà determinata proprio dalla spessa coltre di neve, le baite e i masi sono stati raggiungi dalla motoslitte per allestire i punti di ristoro. Preziosissima l’opera prestata dal gruppo di motoslitte di Albiano e valle di Cembra in generale. Per rendere agibile la “Stros van Bolt”, le motoslitte hanno battuto la neve fino a sabato sera, rendendola sicura e facile da percorrere con le ciaspole, ma anche con gli sci o semplicemente con gli scarponi. A parte le tradizionali bevande (tè, brulé, acqua, aperitivo) anche lucanica, formaggio e pane. In località Fikareim, una scodella di gulasch ha rinfrancato anima e corpo. Ma anche l’aperitivo con prosecco e piccoli frutti. A Palù, gli antichi mestieri e il pranzo (e gli “straboi”) che ha concluso la passeggiata.

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