Il regalo del Trentino a Genova «ferita» 

Un albero di Natale dalla valle di Fiemme al quartiere del Ponte Morandi dove verrà addobbato vicino alla zona rossa


di Andrea Selva


TRENTO. Dopo l’esperienza romana di Spelacchio ne avrebbero fatto volentieri a mano, ma quando a inizio ottobre alla Magnifica Comunità di Fiemme è giunta una lettera da Genova, in particolare dal quartiere colpito dal crollo del Ponte Morandi, hanno cambiato idea: anche quest’anno un albero sarebbe partito dalle foreste della valle diretto verso una grande città. E poi - quando il vento del 29 ottobre ha devastato centinaia di ettari di bosco - la Magnifica ha deciso di mantenere la promessa, donando un albero che sarebbe stato abbattuto in ogni caso: «Ci è sembrato un gesto di solidarietà» ha detto lo scario Giacomo Boninsegna che ha raccolto a nome di tutta la valle l’appello lanciato da Federico Romeo, presidente del municipio di Valpocevera, nel Comune di Genova. Il progetto ora è di addobbare l’albero di Natale trentino in una piazza vicino alla zona rossa, a poche centinaia di metri dai resti del ponte Morandi, in tempo per il 14 dicembre quando il quartiere si raccoglierà nel ricordo delle vittime del crollo.

La prima scelta della Magnifica Comunità era caduta su un albero nel territorio comunale di Carano, ma in un secondo momento il tecnico forestale Ilario Cavada ha individuato un altro abete - giudicato più bello e folto - nei dintorni di Solaiolo, in una zona destinata a pascolo: si tratta di un giovane abete rosso di quarant’anni, dalle forme armoniose e regolari, adatto per essere tagliato all’altezza richiesta da Genova, cioè 12 metri. Un albero - ha spiegato il tecnico della Magnifica - che era comunque destinato all’abbattimento.

Questa volta la Magnifica Comunità ha voluto gestire l’intera operazione, compreso il trasporto verso Genova, per evitare i problemi che l’anno scorso hanno molto amareggiato la valle di Fiemme quando l’albero di Natale portato in piazza Venezia a Roma ha perso gli aghi guadagnandosi il soprannome di Spelacchio: «Abbiamo portato decine di alberi di Natale in piazze prestigiose - ha detto Cavada - e una cosa del genere non ci era mai successa». Poiché i tecnici pensano che la disavventura del Natale 2017 sia stata causata da qualche problema durante il trasporto e l’installazione dell’albero, la Magnifica ha deciso di fare da sè e proprio il figlio dello scario, Marco Boninsegna, guiderà l’autotreno che oggi raggiungerà Genova con l’albero trentino che nei prossimi giorni sarà addobbato dal Comune di Genova.

La scelta dell’albero, il taglio e la preparazione del trasporto hanno impegnato una squadra di operai della Magnifica per alcuni giorni durante i quali è caduta anche una leggera nevicata. Infine l’albero è stato portato fuori dal bosco e caricato sul mezzo più grande scelto per affrontare il viaggio di oltre 400 chilometri.

Il Trentino ha potuto seguire i lavori e il trasporto dell’albero con l’obiettivo di girare un breve film dedicato al “regalo di Natale” che ora unisce due comunità ferite: il quartiere di Genova tagliato in due dal ponte crollato e la valle di Fiemme che è tra le aree del Trentino più colpite dal vento che ha schiantato centinaia di migliaia di alberi.

Per il taglio dell’albero la Magnifica si è rivolta a due operatori esperti come il boscaiolo Fabio Volcan e il trasportatore Nicola Dagostin che ha manovrato la gru per prelevare l’albero senza danneggiarlo. Si tratta - come detto - di un regalo e quindi tutte le spese sono a carico della Magnifica Comunità di Fiemme.

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