Il re delle orchidee? E' di Nave San Rocco

Stefano Piazzera ha vinto la sua scommessa: 15 mila piante all'anno di 60 varietà


Giorgio Dal Bosco


TRENTO. E' l'unico floricoltore di tutto il Trentino che produce orchidee. Ne coltiva 15.000 l'anno di 60 varietà e colori. Qui a Nave San Rocco. Si chiama Stefano Piazzera, ha 50 anni, è diplomato a San Michele, è figlio di un frutticoltore. Davvero l'unico in Trentino che coltiva orchidee? «Sì - garantisce - perché la mia è stata una scommessa ben calibrata lanciata a me stesso nel 1999 dopo aver pregato il padre, frutticoltore, a lasciar fare a me e a mio fratello Francesco prendendoci sul gobbo il programma, poi realizzato, di costruire una nuova serra di 3.600 metri».

Per rimanere sul mercato dei fiori, comparto aperto dal padre Raffaele nel 1988 sfruttando una serra men che artigianale in cui si producevano gerani e orticoli, Stefano ha pensato a produrre qualcosa di veramente innovativo, di diverso, qualcosa che i colleghi non facevano per paura o per impreparazione.

La produzione di orchidee era sicuramente una novità assoluta e, anche, un possibile business. Ha fatto conti e stime, ha studiato e immaginato che la grande Olanda, tuttora produttrice monopolista in Europa ma oggi in seria difficoltà, avrebbe potuto andare incontro a una grande crisi aprendogli lo spiraglio giusto ovviamente qui in Trentino. Ha visto bene. Stefano lavora con i piedi ben piantati a terra, non si fa illusioni, ma intanto nella piccola azienda oltre a cinque dipendenti e tre familiari (due sorelle e un fratello), lavorano anche la moglie Evelina (amministrazione) e la figlia Chiara, studentessa a San Michele.

L'altra figlia Sara è un'universitaria e fa ricerca, mentre Arianna, la terza figlia, è ancora giovincella. Il fratello Francesco, come detto, si occupa di orticoltura. Stefano ha cominciato dodici anni fa con 1000 esemplari e adesso ne produce 15.000. Il futuro è roseo anche se le difficoltà sono tante. E' superfluo annotare i nomi impronunciabili delle varietà di orchidee. Bello è vedere il puzzle e l'onda di colori stupefacenti delle diecimila orchidee nella serra dove sono già mature per la vendita. Emozionante sapere che dall'Olanda a Nave San Rocco arrivano vasetti grandi come una tazzina di caffè in ciascuno dei quali spuntano due foglioline più piccole di un'unghia di mignolo.

Stefano Piazzera ci fa da cicerone pilotandoci da una serra all'altra in ciascuna delle quali vi sono condizioni climatico-ambientali diverse, necessarie ad ogni fase di crescita delle orchidee. Si passa da una serra con temperatura e umidità basse ad un'altra con temperature e umidità quasi da asfissia. Ci incuriosisce un segnalino appiccicato su ciascun vaso. «Quelle piante - ci spiega Piazzera - devono mantenere fino a fioritura completa sempre il medesimo orientamento di punto cardinale, pena la mancata fioritura». E la lezione del floricoltore prosegue spedita, mentre facciamo finta di capire quelle ragioni misteriose.

Ci accompagna poi nell'ufficio e passiamo davanti ad autentici angoli di jungle di fiori esotici, grandi e piccoli, maestosi e semplici, che si arrampicano qua e là in una sinfonia di colori incredibili.

E' nel suo ufficio che ci illustra la situazione commerciale locale, nazionale ed europea delle orchidee, che in questo ultimo decennio hanno avuto, come aveva pronosticato Piazzera, un autentico boom. L'imprenditore di Nave San Rocco non può certo fare la concorrenza neanche in sede provinciale alle orchidee che arrivano dall'Olanda a milioni e milioni di piante. Lui tira dritto per la sua strada di numeri minimali che però gli garantiscono un progressivo sviluppo. Vende il 90 per cento delle orchidee in proprio e il resto lo distribuisce occasionalmente ai fioristi di Trento che sul piano economico hanno tutta la convenienza a rivolgersi altrove, ovvero a chi fa i grandi numeri (ma non sempre la qualità, considerato il lungo viaggio che attende quei fiori).













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