AMBIENTE

Il lago di Ledro si colora di rosso

L’amministrazione comunale ha chiesto alla Provincia una verifica delle acque



LEDRO. Il Lago di Ledro è nuovamente in “concorrenza”, in negativo, al lago di Tovel? Purtroppo risposta affermativa. In questi giorni le acque sono diventate torbide e costellate da un'inifinità di macchie rossastre, tendenti al mattone.

Si tratta di una situazione che si ripete periodicamente in particolare nelle fredde giornate invernali e stranamente appare all'inizio della primavera quando la temperatura subacquea tende ad aumentare. Una visione assolutamente negativa nell'ottica turistica soprattutto in concomitanza con il periodo pasquale quanto in valle soggiornano numerosi ospiti. Per gli abituali frequentatori della zona lacustre, soprattutto i pescatori, le acque torbide e rossastre sono lea conseguenza della fioritura della planktothrix. E' un'alga unicellulare, appartenente alle cianoficee che provoca sulla superficie dell'acqua la colorazione rossastra. A Ledro il colore è un campanello d'allarme di uno stato di precarietà che da anni si tenta di eliminare. Negli ultimi tempi l'amministrazione comunale, tramite il vicesindaco Franco Ferrari con le competenze per l'ambiente, si è attivata con i competenti servizi provinciali per approfondire le ricerche e superare l'impasse.

Le prime avvisaglie del “fenomeno” rossastro risalgono ai primi anni 80, rammenta l'assessore comunale Giuliano Pellegrini che è una memoria storica di questa spiacevole vicenda per essere stato per oltre un decennio sindaco di Pieve.

Questi episodi furono studiati da un'equipe dell'Università di Padova. La dottoressa Chiara Defrancesco, dirigente dell'Azienda provinciale per la protezione ambientale, cita una fioritura analoga all'attuale risalente al 1995, da allora, a causa d'un miglioramento delle condizioni generali del lago, catalogato dal 1996 come mesotrofico, il fenomeno non s'è ripresentato. Siccome non risulta un aumento dei nutrienti scaricati nel lago, il ritorno dell'alga rossa dev'essere indotto dalle particolari condizioni climatiche con temperature largamente al di sopra delle medie stagionali. Una tesi che collima con un inverno più mite rispetto alle rigide stagioni passate compreso il “pazzerello” marzo molto simile a qualche mese più avanti. Frattanto il vicesindaco Franco Ferrari ha avviato contatti con i servizi di tutela ambientale della Provincia affinchè verifichino quanto sta avvenendo nel lago. (a.cad.)

 













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