«Il cavalcavia sta perdendo i pezzi» 

Alla Vela la denuncia del proprietario di una casa vicino alla strada: «Armatura e calcinacci, succede sempre più spesso»



TRENTO. . Pezzi d’armatura e calcinacci si staccano dal cavalcavia della Vela e cadono su Via Cosma e Damiano in una strada senza uscita, ma molto frequentata da bambini, famiglie e da chi la utilizza come scorciatoia per andare a prendere l’autobus a Piedicastello. In zona caduta sassi c’è anche una casa costruita 105 anni fa, quindi ben prima della costruzione del viadotto che la famiglia Amato ha acquistato nel 2012 e completamente restaurata. “Quando siamo arrivati questa era terra di nessuno. In fondo alla strada c’era un campo nomadi abusivo e la notte era il regno delle coppiette. Abbiamo restaurato la casa e l’abbiamo abitata. Abbiamo chiesto al Comune l’illuminazione che ci è stata data, gli zingari se ne sono andati e la gente si è riappropriata di una via secondaria che è piacevole e comoda”. Il problema però è il viadotto. “Adesso sì – spiega Febronio Amato – perché più o meno tutti i giorni cadono dei calcinacci o dei pezzi d’armatura da un’altezza considerevole che per fortuna non hanno ancora colpito nessuno, ma se un giorno succede?”.

La situazione è già stata segnalata alle autorità. “La settimana scorsa sono venuti degli operai che con un secchio ed uno scalpellino hanno fatto pulizia. Quando si è staccato l’angolo in cemento del pilone alla sinistra della casa, sono arrivati i Vigili del Fuoco che hanno recintato il tratto per alcuni giorni, ma sostanzialmente non è cambiato nulla”.

A quanto pare, secondo Amato, le condizioni meteo non c’entrano con i distacchi: “Ci sono delle parti che si stanno sgretolando perché non è possibile che tutti i giorni cada qualcosa. Quando piove le pareti dei plinti si trasformano in una cascata perché i tubi per lo scorrimento dell’acqua che hanno messo non servono a nulla e quando nevica gli spazzaneve fanno cadere la neve, senza poter vedere su cosa la buttano”.

In effetti a osservarlo dal basso il cavalcavia appare decisamente fragile.

Questo pezzo di strada è chiusa al traffico? “Ma se non è nemmeno segnalato il fatto che sia una strada senza uscita” - replica Amato. “Nelle case vicine ci sono dei bambini per i quali l’unico spazio per giocare è questo. Ci sono mamme col passeggino che la usano per una passeggiata tranquilla e ombreggiata e poi c’è chi la utilizza per arrivare a Piedicastello senza fare il giro lungo come si faceva qualche anno fa”. Tutto bello, ma col rischio di prendersi un sasso in testa: “Esatto, finora siamo stati fortunati. Questa è una zona abbastanza silenziosa ed il rumore del sasso che cade lo si sente bene. Usciamo per vedere se non è successo nulla, ma il timore c’è sempre”. Interventi di manutenzione ce ne sono stati di recente? “Diciamo che non ce ne siamo mai accorti. Ma con tutta l’acqua che viene giù quando piove, il rischio che ci siano danni alla struttura è concreto”. La famiglia Amato ha un’impresa edile e quindi ha una certa esperienza in questo ambito: “E infatti quello che ci preoccupa di più sono quei blocchi di cemento che tengono a livello la sede stradale rispetto al pilone di sostegno. Sono costantemente sotto sforzo per via del traffico, se dovessero cedere si avrebbe un improvviso dislivello di alcuni centimetri con tutte le conseguenze del caso”. (d.p.)













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