I baristi a caccia di firme contro la raccolta rifiuti

Torboli (Pettirosso): «Chiediamo un incontro con Comune e Dolomiti energia per migliorare il servizio per i locali pubblici». Una decina ha già aderito


di Nicola Filippi


ROVERETO. Il nuovo sistema di raccolta differenziata, porta a porta, così come è strutturato ora dal Comune, con le nuove campane verdi del vetro, i sacchi azzurri per gli imballaggi leggeri e la raccolta dell’umido, non soddisfano le esigenze di bar e ristoranti della città. I problemi sono molteplici, ma siccome in Comune non hanno recepito le perplessità e le numerose proteste, Paolo Torboli (titolare dell’osteria del Pettirosso), - dopo aver ascoltato il parere di altri colleghi - ha stilato un documento e ha avviato una raccolta firme. Finora hanno sottoscritto la lettera di protesta in undici colleghi, ma nelle prossime ore il numero potrebbe rimpinguarsi. «I problemi sono concreti, per tutti, non chiediamo la luna, ma abbiamo solo bisogno di maggiore comprensione - spiega Torboli - per questo motivo, nella nostra letera, chiediamo un incontro ufficiale con Comune, Dolomiti energia e i rappresentanti dei commercianti». Obiettivo conclamato: riorganizzare in modo più efficiente e dignitoso il sistema di raccolta dei rifiuti urbani.

Ci sarà anche la crisi, ma bar e ristoranti producono ogni giorno cumuli di rifiuti: bottiglie di vetro, umido, plastica, cartoni. Non avendo spazi interni dove creare isole ecologiche “private”, i commercianti roveratani sono costretti a insacchettare i rifiuti e aspettare. «Per l’umido non ci sono problemi, perché passano ogni giorno - spiega ancora Torboli - i problemi nascono con gli imballaggi leggeri e le nuove campane del vetro». Gli addetti di dolomiti energia passano una volta alla settimana per scaricare le campane del vetro, ma non è sufficiente. Spesso, baristi e ristoratori sono costretti ad abbandonare i sacchi all’esterno. «L’imbocco stretto ci costringe a buttare una bottiglia alla volta nella campana, sarebbe più utile avere a disposizione una chiavetta per aprire la campana e appoggiare in un colpo solo tutti i sacchi». Un’altra proposta è quella di ampliare le isole ecologiche presenti in città.

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