Graffiti, spesi 115 mila euro in 5 anni

Il Comune ripulisce i muri. Ma da quest'anno i privati pagano di più: 150 euro


Chiara Bert


TRENTO. Negli ultimi 5 anni il Comune ha speso circa 115 mila euro per ripulire da scritte e graffiti muri, palazzi e sottopassi della città. Si era partiti, nel 2007, con una spesa di 20 mila euro e si è arrivati ai 33 mila del 2009. E da quest'anno, in tempi di magra per le finanze comunali, l'amministrazione ha deciso di chiedere ai privati un contributo maggiore: passato da 103 a 150 euro.

Un aumento consistente, pari al 45%, «ma va spalmato sugli ultimi 5 anni perché fino a oggi la tariffa era rimasta invariata», ricorda l'ingegner Giorgio Bailoni, dirigente del Servizio gestione strade del Comune. L'adeguamento è scattato insieme a tutte le altre tariffe approvate dalla giunta lo scorso dicembre. Dopo una fase sperimentale in cui erano stati testati i costi degli interventi di ripulitura e la ripartizione tra ente pubblico e privati, palazzo Thun aveva definito che il privato rimborsasse al Comune, per i costi sostenuti, 103,29 euro, pari al 40% della spesa media per intervento che si aggira sui 258 euro. Da gennaio 2012 il balzo a 150 euro.

Del resto, visti i tagli di bilancio a cui è stato costretto il Comune negli ultimi due anni, questo è uno degli aumenti che verosimilmente causerà meno proteste.

Ma come funziona la rimozione di scritte e graffiti dai muri e dalle facciate dei palazzi? «Per quanto riguarda le proprietà private - spiega Bailoni - sono i singoli cittadini a chiedere l'intervento di ripulitura da parte dell'amministrazione. E pagano il corrispettivo previsto. Quando si tratta invece di proprietà pubbliche le segnalazioni hanno le provenienze più varie, cittadini, circoscrizioni, consiglieri comunali, gli stessi nostri addetti». L'amministrazione non ha dato un'indicazione sulle priorità d'intervento. In alcuni casi, come i sottopassi che sono particolarmente bersagliati di scritte, il servizio effettua un monitoraggio periodico. «Certo non possiamo ripulire ogni 15 giorni - chiarisce il dirigente - ma cerchiamo di intervenire compatibilmente con le risorse a disposizione».

La spesa annuale varia naturalmente a seconda del numero di richieste che arrivano. Nel 2009, per esempio, dopo i primi 18 mila euro stanziati, il dirigente aveva dovuto integrare in corso d'anno la somma, risultata insufficiente, di altri 15 mila euro.

Nel 2008 il consiglio comunale compatto (39 voti su 50) aveva approvato un ordine del giorno dell'allora Forza Italia anti-writers: maggior controllo da parte dei vigili, creazione di una banca dati sugli imbrattamenti, potenziamento della videosorveglianza per disincentivare le azioni vandaliche e raccogliere fonti di prova per individuare i responsabili, impegno infine a cancellare celermente le scritte e i disegni sugli immobili pubblici e privati. In quell'occasione l'allora sindaco Alberto Pacher aveva ricordato le iniziative promosse dal Comune per dare ai graffitari la «possibilità di esprimersi, anche in maniera inconsueta» decorando spazi pubblici. Ma da psicologo aveva aggiunto: «Mi pare di poter dire che l'aspetto trasgressivo è essenziale. Se è vero che il problema non è stato affrontato solo in chiave repressiva, dall'altra è bene che le regole vengano fatte rispettare con sanzioni e pene accessorie, come quella di far ripulire le pareti da chi le ha sporcate».













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