Giappone, salvi i missionari trentini: "Ma qui è un disastro"

Solo a notte Giuliano Delpero, uno dei quattro missionari trentini in Giappone, ha potuto avvisare la sorella via mail. «Sto bene, ma qui è un disastro». Anche gli altri stanno bene


Robert Tosin


TRENTO. Era in classe per il suo corso biblico. Era concentrato sulla Genesi, nella parte in cui si descrivono le terre galleggiare sulle acque. Il pavimento ha cominciare a ballare, i libri cadere a terra. Solo a notte Giuliano Delpero, uno dei quattro missionari trentini in Giappone, ha potuto avvisare la sorella via mail. «Sto bene, ma qui è un disastro».
Anche gli altri stanno bene: suor Nerina Anselmi di Samoclevo, padre Osvaldo Cavallar, verbita di Cles, e don Carmelo Simoncelli, salesiano di Lizzana. I familiari sono in apprensione perché stanno ancora aspettando un cenno dalla viva voce dei loro cari. Ma ieri le comunicazioni erano impossibili. Per suor Nerina, la conferma è arrivata per vie traverse. E’ stata la casa madre di Milano delle Suore di Maria Bambina a contattare la missione, ottenendo un rassicurante ok da una consorella. «Sì - conferma la superiora - anche loro hanno sentito la terra tremare, ma si trovano per fortuna a 300 chilometri a sud di Tokyo, a 600 chilometri dall’epicentro. Quello che fa più paura è però l’oceano». Di padre Osvaldo Cavallar i verbiti non sanno nulla, ma il fratello Andrea è relativamente tranquillo. «No, non l’ho sentito. Gli ho mandato una mail, ma non ha ancora risposto. Certo, se non lo fa in fretta mi attacco al telefono. Però lui sta in una zona lontana dall’epicentro, insegna economia in un’area ben strutturata».
La distanza è motivo di conforto parziale anche per Federica, sorella di don Carmelo Simoncelli. «Sono corsa a vedere sull’atlante dove si trova mio fratello. Sta molto a sud, quindi spero che vada tutto bene. Non ho ancora chiamato perché hanno detto che tutte le comunicazioni sono bloccate. E poi lì è già notte e so che lui deve svegliarsi alle 3 del mattino: si occupa di assistenza ai malati. Credo che stia bene, ma certo, un po’ preoccupata lo sono. Domani (oggi, ndr.) lo chiamerò. Giuliano Delpero (Missione operaia di S.Pietro e Paolo) è invece riuscito a mandare una mail alla sorella Lina che sta a Varese. «Mi è appena arrivata - racconta e sollievo e preoccupazione si mescolano ancora nella sua voce - «Stava tenendo il suo corso nella scuola che sta nella periferia nord di Tokyo. Racconta di una scossa violentissima che ha spaventato tutti. Ci ha messo ore per arrivare a casa che, dice, era ancora in piedi. Dentro, invece, un disastro: tutto a terra, sottosopra. A terra anche il tabernacolo. Ma in città gli edifici hanno retto. Proprio di fronte a casa sua c’è un grattacielo da 83 pieni che è rimasto intatto».
Finora non sono arrivate richieste di allerta per la protezione civile trentina. Che però è pronta in qualsiasi momento a dare il suo aiuto.

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