«Fuori dal Giro al Sass? Lavorate di più»

De Grandi del Cti respinge le critiche degli operatori di via Suffragio, ma li invita a collaborare: «Benvenute le proposte»


di Luca Marognoli


TRENTO. Il Cti è l’unico consorzio di commercianti del centro e tale deve restare. Non ammette ipotesi di duplicazioni Giorgio De Grandi, presidente del Cti, ma è aperto a collaborazioni con eventuali aggregazioni o comitati di negozi sorti nelle vie meno battute dal pubblico. No secco anche ad una spinta sull’acceleratore delle domeniche per rendere più competitivo il centro storico. Quanto ai colleghi di via Suffragio, ribatte: «Nelle vie meno centrali si deve lavorare di più. ma vi sosterremo».

De Grandi, l'assessore Condini suggerisce di ampliare il numero dei consorzi cittadini per rispondere alle esigenze delle vie esterne al Giro al Sass, come via Suffragio, che spesso si sentono poco considerate o per lo meno marginali.

Io non credo che via Suffragio sia marginale, se sia poco considerata non lo so: ritengo che ognuno sia considerato per quello che si fa considerare. Noi abbiamo diversi associati in via Suffragio: l'importante è venire agli incontri, essere propositivi. Chi è parte attiva porta le istanze e le richieste. Quanto a ciò che dice Condini, sì, le vie si possono organizzare, ma creare altri consorzi no: la legge dice che per ogni città ce ne deve essere uno solo.

Perché no?

Come entità strutturate non avrebbe alcun senso, sarebbe una pura assurdità, come aggregazioni è diverso. Se altre vie vogliono organizzarsi per collaborare con noi va bene. Abbiamo sempre chiesto: diteci cosa volete fare e lo facciamo assieme.

I negozianti di via Suffragio però si lamentano. L'altro giorno uno di loro protestava: ci mandano il coro a Natale, poi basta iniziative.

E' un po' semplicistico. Li abbiamo incontrati più volte, ma abbiamo sempre detto a parole e nei fatti che siamo pronti a collaborare. E abbiamo sempre dato un apporto economico. Noi siamo qui ad attendere qualsiasi suggerimento. Chi chiede viene ascoltato e aiutato: non siamo il consorzio del Giro al Sass.

Una frattura fra il Giro al Sass e le le altre vie però esiste: i trentini tengono a frequentare poco le laterali.

Questo è un po' nelle cose. Chi è nelle vie “periferiche” anche se in centro ha la necessità di lavorare di più. Se lo fanno insieme a noi diventa più utile per tutti, anche per noi stessi.

Le aggregazioni tra commercianti in generale possono essere un modo per reagire al caro affitti?

Sul caro affitti sono in linea con l'assessore: non c'è molto da fare. Certo, se si trovasse il modo di individuare aree dove avere affitti più bassi questo sì, per il resto le aggregazioni servono ad aumentare l'afflusso in città, quindi il lavoro. Più lavoro c'è meno l'affitto incide.

Gli affitti restano molo alti nonostante la crisi: come se lo spiega?

Restano alti però ho sentito che da parte dei titolari degli immobili c'è più consapevolezza del momento. Sia all'atto del rinnovo sia della locazione, le cose stanno un po' cambiando. I proprietari sono più disponibili a trattare per mantenere affittuari che restino nel tempo, che paghino e venga quindi limitato il turn-over.

Condini propugna anche lo strumento delle aperture domenicali.

Siamo assolutamente contrari. Lui è l'unica voce fuori dal coro: il sindaco, la giunta comunale e le categorie credono che una quindicina sia più che sufficiente.

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