MINORANZE

Frederic, il nipote di emigranti che studia le minoranze trentine 

La storia. Durante il fascismo il nonno lasciò Volano per la Francia. Oggi Spagnoli, 38 anni, insegna italianistica all’Università di Franche-Comte, dove segue anche gli studenti Erasmus


Giorgio Dalbosco


Trento. Nel 1923 a Volano suo nonno venne sentito cantare a squarciagola una canzone antifascista e così, armi e bagagli, dovette riparare in Francia dai genitori, famiglia originaria appunto di Volano che già da tempo, almeno in parte, si era stabilita Oltralpe. Il nonno, su insegnamento del padre, cominciò a lavorare come falegname, si sposò con una francese che gli diede Jean Francois che diverrà disegnatore industriale e padre nel 1980 di Frederic Spagnoli. Che si stupisce: “Io? Ma io, pur nato in Francia nazione cui devo molto, mi sento trentino”. Professore associato in Studi italiani/italianistica all'università di Franche-Comte, nella Francia orientale, direttore del dipartimento d'Italiano, responsabile relazioni internazionali della Facoltà di Lettere di Besancon, per la parte francese responsabile della doppia laurea triennale “Langues Etrangeres appliquées”, curatore della gestione degli accordi internazionali e degli scambi, curatore amministrativo del dipartimento d'Italiano nella sua università. Troppo lungo da citare tutto. Frederich parla correntemente il francese, l'italiano, l'inglese, il tedesco e lo spagnolo.

Sì, si sente trentino, e dei trentini, lui nipote di emigrati, è innamorato fino ad appassionarsi del loro fenomeno emigratorio a cavallo di Ottocento eNovecento di cui ha fatto un dottorato in particolare sulla corrente migratoria verso l'est della Francia dalle valli del Leno e del Roveretano. Tutto ciò sotto l'egida dell'università francese dove è docente e della Facoltà di Sociologia di Trento.

Quindi il Trentino, dapprima luogo di qualche periodo di ferie, è diventato per un anno terra di studio con un lavoro finale di ricerca presentato ad una “giuria” francese di cui facevano parte anche i professori dell’ateneo trentino Gabriele Pollini, Antonio Scaglia e Salvatore Abbruzzese, studio che sarà raccolto in un libro nella doppia versione italiana e francese.

Da cosa nasce cosa ed ecco che Spagnoli (la famiglia d'origine porta il cognome con la doppia “elle”) con un assegno di ricerca in convenzione tra l'Università di Trento e la regione Trentino Alto Adige si “tuffa” sulle minoranze trentine, i cui risultati sono raccolti nella monografia intitolata “Ladini, Mocheni e Cimbri al crocevia tra esistenza e coscienza”. Attualmente studia la presenza dei trentini in Bosnia e in Romania.

Da pochi giorni Frederic è rientrato da Bogotà in Colombia dove è stato chiamato per una serie di interventi sulla emigrazione e sulle minoranze nei quali ha illustrato in spagnolo i suoi studi. Pochi giorni fa, invece, ha tenuto una lezione sulle minoranze linguistiche a studenti americani dell'università dell'Oregon in viaggio di studio nelle Dolomiti.Dal 2010 si occupa anche degli studenti Erasmus e di studenti da tutto il mondo che vengono a studiare in Francia e manda studenti francesi all'estero. In questo ultimo decennio ha organizzato per Erasmus e fuori Europa 300 studenti francesi predisponendo l'accoglienza di studenti stranieri in Francia ad un numero di poco inferiore.

Questo giovane trentino (un po' francese) ha un'idea ben precisa sulla futura Unione d'Europa, convincimento che gli deriva proprio dall’esperienza dell’ Erasmus anche e soprattutto nel ruolo di organizzatore. “Nel 99 per cento dei casi – garantisce – l'esperienza di un semestre o di un anno si è rivelata molto positiva e numerosi studenti sono tornati trasformati con nuove prospettive culturali e professionali. L'incontro di giovani studenti è un veicolo fondamentale per una nuova formazione culturale ed è un aspetto molto importante da cui ripartire per creare il progetto di una Europa più basata sui popoli, creata, cioè, dal basso”.

Sa essere anche critico: “L'Europa degli studenti Erasmus funziona, ma tanti aspetti sono da cambiare. Ad esempio è molto difficile ottenere un finanziamento europeo. Attenzione, per noi che studiamo scienze umane si sta facendo sempre più difficile, almeno rispetto a dieci anni fa quando io ho iniziato questi studi, ottenere finanziamenti per progetti di ricerca. Purtroppo esiste un grande distacco tra Bruxelles e i cittadini che assolutamente va cancellato”. E Frederic, aria paciosa, torna sul suo tema più accorato: le minoranze e le loro espressioni linguistiche. Non ha esitazioni a confessare la sua “trentinità”. “Certo – assicura – mi piacerebbe tornare in Trentino se ci fossero le condizioni professionali per farlo. L'emigrazione trentina e italiana, tanto quanto le minoranze dell'intera penisola sono le mie tematiche principali di ricerca”.

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