Ex voto rubati: restituiti a messa dai carabinieri

Erano stati trafugati lo scorso 14 agosto dalla chiesa di San Michele a Sant’Orsola Il maresciallo del paese La Rosa li ha riportati ieri al parroco don Remo Dorigatti


di Roberto Gerola


SANT’ORSOLA. Il bottino dei ladri sacrileghi era stato molto modesto dal punto di vista del valore intrinseco. Poche decine di euro in oro: un anellino con pietra preziosa, una catenina e un braccialetto. Ben più era quello affettivo in quanto gli oggetti rappresentavano “ex voto” di alcuni abitanti del paese e adornavano la statua della Madonna dentro una teca posta sull’altare della chiesa di Mala di Sant’Orsola Terme, dedicata all’arcangelo San Michele. Erano stati trafugati il 14 agosto scorso e ritrovati dopo appena una settimana con la denuncia dei tre ladri. Ieri la riconsegna ufficiale a don Remo Dorigatti, 85 anni, parroco di Mala da oltre mezzo secolo. Una riconsegna alla presenza di autorità, dal sindaco Damiano Fontanari ai vigili del fuoco con a capo Ilario Pintarelli, ma soprattutto dei carabinieri di Sant’Orsola con il comandante maresciallo Antonio La Rosa e il comandante della Compagnia di Borgo, capitano Rosario Di Martino.

Una cerimonia semplice, ma carica di significati per la piccola comunità di Mala e per l’operazione compiuta dai carabinieri, stigmatizzata dal sindaco Fontanari con una semplice frase: “Quanto accaduto è dimostrazione chiara della necessità di avere in valle una stazione dei carabinieri”. La riconsegna degli oggetti è avvenuta nel corso della Messa (al rito hanno partecipato don Tomasi e una dozzina di chierichetti che vestiti da pastori e angioletti hanno recitato l’annuncio della nascita di Gesù Bambino) al momento dell’offertorio: se i vigili del fuoco hanno portato sull’altare calice e particole, il maresciallo La Rosa ha consegnato appunto gli ori posti su un cuscino di raso bianco. Un gesto che don Remo ha apprezzato moltissimo e del quale ha ringraziato i carabinieri, esprimendo parole di encomio verso la “nobile Arma dei Carabinieri” facendo poi a tutti gli auguri per le prossime Festività.

Il furto sacrilego era avvenuto il 14 agosto scorso. Le due signore (Ottilia e Raffaella) addette alla chiesa avevano allestito gli altari per la giornata successiva, Festa della Madonna. Se ne erano poi andate lasciando la porta aperta proprio per le funzioni religiose e facilitare le consuete visite da parte delle fedeli. Ma una di loro aveva notato persone sospette aggirarsi nelle vicinanze della chiesa. La ricostruzione dei carabinieri è stata da manuale: si era trattato di una famiglia (padre italiano, madre e figlio rumeni) che si era suddivisa in compiti. Lui all’esterno a far da palo, gli altri due dentro a rompere il vetro della teca che contiene la statua della Madonna adornata dagli ex voto: pochi euro di valore, come si è detto, ma comunque gli oggetti sono stati trafugati. La denuncia ai carabinieri di Sant’Orsola è avvenuta nel giro di pochi minuti accompagnata da una minuziosa descrizione dei tre ladri da parte di chi li aveva visti poco prima davanti al tempio. La segnalazione con la foto degli ori e la descrizione degli autori era stata inviata a tutte le stazione dei carabinieri dell’alta Italia. La tempestività dell’operazione è stata determinante. I tre, risultati con un lungo elenco di precedenti in fatto di furti analoghi sono stati individuati nel giro di pochi giorni: “beccati” a Bergamo e perquisiti (auto e abitazione), erano stati trovati in possesso di quegli ori ma anche di altra refurtiva. Ieri la riconsegna.

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