Eutanasia e staminali: vincono i dubbi

I temi legati alla bioetica creano incertezza e dividono i candidati. Sul testamento biologico le maggiori convergenze


di Luca Marognoli


TRENTO. Testamento biologico, eutanasia, nuove sperimentazioni con le cellule staminali: sono alcuni dei temi che vedono scienza e politica intrecciarsi dando origine a dibattiti spesso aspri e a prese di posizione talora inconciliabili. Su questi temi è chiamata a lavorare anche la Commissione bioetica nazionale nella quale sono stati chiamati anche i due docenti trentini Carlo Casonato (Giurisprudenza) e Andrea Nicolussi (Docente di diritto civile alla Cattolica e tra i massimi esperti nazionali in materia). Dopo mesi di impegno a settembre è stata depositata in Parlamento la proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere una legge laica su eutanasia, fine-vita e testamento biologico. Una mobilitazione iniziata a dicembre 2012 con il nome di "Eutanasia legale" in occasione dell'anniversario della morte di Piergiorgio Welby, e che ha visto come promotori l'Associazione Luca Coscioni, i Radicali Italia, Amici di Eleonora Onlus, Exit Italia e l'Uaar. La differenza fra eutanasia e testamento biologico è sostanziale. L’eutanasia presuppone una scelta, espressa da un individuo perfettamente cosciente, di porre fine alla propria vita, perché non ritiene più tollerabili le sofferenze patite. Il testamento biologico, invece, sono una serie di disposizioni anticipate che una persona esprime, quando è in grado di intendere e di volere, sulle terapie alle quali essere sottoposto nel caso in cui, per una incapacità intervenuta successivamente, non fosse più nelle condizioni di manifestare una preferenza o effettuare una richiesta. Il Trentino sarà la prima provincia ad avere il testamento biologico: nel settembre scorso, infatti, dopo due anni di dibattito, è stata approvata la proposta di legge promossa da Sara Ferrari insieme ai colleghi Bruno Firmani e Mario Magnani e ai Laici Trentini. Entro 9 mesi l’Azienda sanitaria dovrà creare le condizioni per rendere operativo il registro provinciale. Su questo argomento c’è condivisione fra i candidati che abbiamo consultato oggi: la stessa Ferrari e i medici Claudio Eccher ed Emilio Arisi. Contrario invece il professore di religione Marco Luscia. Molti dubbi accomunano tutti sull’eutanasia, anche se con sfumature diverse, mentre anche qui Luscia esprime una forte contrarietà.













Scuola & Ricerca

In primo piano