Droga in piazza, altri quattro arresti

I ricercati erano scappati in Marocco. Ma dopo un mese e mezzo di libertà a casa loro hanno «preferito» il carcere di Spini



TRENTO. Alla vita da liberi - seppur latitanti - in Marocco, alla fine hanno preferito quella in cella a Spini. Loro sono i quattro marocchini che mancavano all’elenco degli arrestati per l’operazione «Piazza Portela» della squadra mobile e che ora si sono consegnati. All’epilogo della vicenda si è arrivati - come ha spiegato il vice questore aggiunto Roberto Giacomelli - dopo una serie di contatti fra gli stessi poliziotti, la procura di Trento e gli avvocati difensori dei quattro. Contatti che hanno portato alla «resa». I quattro erano riusciti a scappare in Marocco prima che scattassero le manette. Forse si erano accorti che c’era aria di ordinanza ed erano riusciti a cambiare continente in tempo. L’aria di casa, però, non è stata sufficiente per tenerli in Marocco e così anche alla luce dei contatti di cui abbiamo detto, alla fine hanno deciso di consegnarsi e di porre termine alla loro situazione di latitanza. Così lunedì i quattro si sono consegnati agli agenti della squadra mobile di Trento all’aeroporto di Orio al Serio, appena giunti dal Marocco, e sono stati tratti in arresto e tradotti nel carcere di Spini. Si tratta di Radim Tarik, 20 anni, Selluom Fouad, 24, Selluom Jawad, 27 anni e Selluom Mourad, 21 anni.

L’operazione «Piazza delle Portela» risale alla fine di agosto e si era guadagnata anche il compiacimento del presidente della Provincia Dellai. Era stato fermato un traffico di hashish con un maxi sequestro di 35 chili di droga. In otto mesi i nordafricani avevano preso in mano il traffico di hashish del capoluogo e delle principali piazze trentine, fino a diventarne monopolisti. Trafficanti descritti dalla Squadra mobile come veri e propri esperti del ramo: la droga arrivava dal Marocco a Milano e lì andavano a prenderla per poi spacciarla, o affidarla ai loro "galoppini" per lo smercio al dettaglio. Diversi i centri dove avveniva lo spaccio: tra questi Trento (nelle piazze Santa Maria, Duomo, Dante e nei giardini del Santa Chiara), Arco, Rovereto e Riva. Gli acquirenti erano giovani tra i 20 e i 30 anni, il target dei consumatori di hashish: secondo una stima sarebbero attorno ai 4-500 in tutto il territorio provinciale. Alcuni di loro hanno collaborato con la polizia, fornendo particolari utili all'identificazione dei ricercati. Il grosso quantitativo sequestrato veniva nascosto in luoghi protetti, come nelle campagne o nei doppi fondi delle automobili, ma anche portato disinvoltamente nello zainetto. Sembra che il trasporto avvenisse in macchina ma in alcuni casi anche in motorino. La polizia ha intercettato più di cento utenze telefoniche.

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