Donne vittime di violenza un aiuto per le spese legali

La Provincia stanzia 50 mila euro per sostenere chi si costituisce parte civile Interventi di inserimento lavorativo in cooperative o nei lavori socialmente utili



TRENTO. Sulla carta, il fondo di solidarietà per le donne vittime di violenza esisteva in Trentino da quattro anni, istituito con una legge provinciale del 2010. Ora diventa finalmente operativo: ieri la giunta Rossi ha stanziato 50 mila euro per il 2014 e ha approvato in via preliminare la disciplina di accesso. Un canale concreto per aiutare le donne che subiscono violenze e che hanno il coraggio di denunciare.

Il fondo - hanno spiegato le assessore alla solidarietà sociale Donata Borgonovo Re e alle pari opportunità Sara Ferrari - servirà per coprire le spese legali da sostenere per la costituzione di parte civile nell’ambito dei procedimenti penali e quelle relative a processi civili - già intrapresi o da intraprendere sempre in conseguenza della violenza subita - per separazione, divorzio, responsabilità genitoriale e affidamento minori, risarcimento danni. Per ogni grado di giudizio le spese saranno coperte fino a un massimo di 800 euro. «In questo modo - ha spiegato l’assessora Ferrari - la Provincia si pone l’obiettivo di estendere le garanzie già previste dalla legge nazionale sul gratuito patrocinio che riconosce l’assistenza legale gratuita ai non abbienti, estendendola ai processi civili».

Potranno avvalersi del contributo pubblico provinciale le donne vittime di violenza residenti in provincia di Trento, sia alla data di presentazione della domanda che nel momento in cui è stato perpetrato il reato, che hanno un indicatore Icef inferiore o uguale a 0,40 e che appunto non possono avvalersi del patrocinio gratuito dello Stato. Per poter usufruire dell'agevolazione deve essere avviato un procedimento penale per un reato di violenza, consumato o tentato, a seguito di una denuncia della donna, oppure essere già intervenuto un ammonimento fatto dal questore a tutela della richiedente. La domanda di accesso al fondo dovrà essere presentata, per ogni grado di giudizio, al Servizio politiche sociali della Provincia anche in via telematica.

L’assistenza legale è uno dei fronti su cui la Provincia vuole impegnarsi per aiutare le vittime. C’è poi il fronte lavorativo, perché spesso le vittime di violenza si trovano in una condizione di disoccupazione che non consente loro di affrancarsi dalla dipendenza economica nei confronti dell’uomo autore della violenza.

Sempre ieri la giunta provinciale, su proposta del vicepresidente Alessandro Olivi, ha quindi dato mandato all’Agenzia del lavoro di attivare una serie di interventi specifici per favorire l’inserimento lavorativo delle donne che subiscono violenze: tra questi la possibilità di utilizzo del sostegno all’inserimento lavorativo in cooperative attraverso una riduzione del costo del lavoro, e la possibilità di accesso all’intervento 19 (lavori socialmente utili), ma anche incentivi all’assunzione e tirocini.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano