a processo

Dipendente infedele faceva la spesa a sbafo

Per almeno un anno si è servito dagli scaffali del supermercato in cui lavorava. Senza pagare



TRENTO. Per almeno un anno ha prelevato quotidianamente dagli scaffali del supermercato in cui lavorava qualsiasi tipo di prodotto gli servisse a casa. Senza pagarlo. Alla fine, però, il dipendente infedele di un negozio della zona di Trento è stato scoperto e denunciato dal responsabile dell'attività commerciale. Ieri, in tribunale a Trento, ha preso il via il processo che vede il quarantaduenne dipendente imputato per il reato di furto. Lunga la lista dei prodotti di cui l’uomo, secondo il responsabile del punto vendita, si sarebbe impossessato ogni giorno, prelevandoli personalmente oppure facendoseli consegnare da colleghi di altri reparti, ovviamente ignari del fatto che l’imputato non li avrebbe pagati. Una piccola spesa quotidiana, insomma, che con probabilità il dipendente faceva nella convinzione di non poter essere scoperto, vista l’esiguità della merce che ogni volta veniva prelevata. Ma si sbagliava. Tutto sarebbe andato avanti per almeno 12 mesi, fino al 19 gennaio scorso, giorno in cui la direzione dell’attività commerciale ha deciso che la misura era colma e ha presentato la querela.

Confezioni di affettati e formaggi, frutta e verdura, scatolame vario, confezioni di doccia-schiuma e anche alimenti per animali: i responsabili del supermercato hanno calcolato che mensilmente il dipendente infedele si appropriava di prodotti per un valore complessivo di circa 300/400 euro al mese. Non solo alimenti, insomma. Tutto questo, per la Procura, avveniva con l’aggravante d’aver commesso il fatto abusando delle relazioni di prestazioni d’opera. Per questo, ora, i vertici del supermercato chiedono all’uomo un risarcimento di 4800 euro (somma calcolata moltiplicando 400 euro per i dodici mesi di “attività” dell’imputato) e a 2mila euro di danni morali. L’udienza è stata rinviata al 22 aprile prossimo.













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