Deruba la collega, il sorriso la incastra

Cameriera di Caldonazzo denunciata per il furto di un bancomat. Rintracciata grazie alle riprese delle telecamere



CALDONAZZO. Tradita da un sorriso alla telecamera. Il suo errore è stato tutto lì: nel guardare troppo bene la telecamere del bancomat rendendo così facile la sua identificazione.

Lei è una cameriera che lavora a Caldonazzo e che è stata denunciata dai carabinieri per il furto della tessera bancaria e per i prelievi che ha fatto. La storia risale all’estate scorsa e le protagoniste sono due colleghe che lavorano nel medesimo locale pubblico in riva al lago come cameriere. Si conoscono, si vedono tutti i giorni e il loro rapporto potrebbe essere definito semplicemente “normale”. Poi accade una brutta cosa. Un giorno una delle due si accorge che dal suo portafoglio manca la tesserina bancomat. All’inizio pensa ad una distrazione, forse lo ha lasciato da qualche altra parte tanto che non blocca subito il suo bancomat. Lo fa poco dopo anche perché si accorge che qualcuno sta utilizzando la sua carta visto che sull’estratto conto vengono registrati dei prelievi. E quindi si rivolge ai carabinieri di Caldonazzo per raccontare quello che era successo e per denuncia il furto subito.

Iniziano quindi delle verifiche se seguono anche la strada dei prelievi. Dall’estratto conto della derubata arriva un aiuto importante: sulle operazioni non fatte dalla titolare del conto viene indicato lo sportello bancomat dove vengono fatti i prelievi con tanto di ora e giorno. I militari si mettono quindi al lavoro esaminando le riprese delle telecamere interne del bancomat in concomitanza con quei prelievi. E si arriva così ad un viso che è perfettamente inquadrato. Il famoso sorriso che avrebbe risolto il caso. Dalle ulteriori indagini si è arrivati ad associare quel viso ad una persona e quindi alla collega della derubata. Che come conseguenza è stata denunciata per la sottrazione del bancomat e uso fraudolento di tessera di debito (così viene definito il bancomat tecnicamente).

Ora l’intera questione finirà all’attenzione di un giudice che dovrà decidere su quanto è successo.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano