l'indagine

Deloitte, chiesto il processo per 6

La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati della seconda tranche dell’inchiesta



TRENTO. A dicembre gli avvisi di conclusione delle indagini, ora la Procura, nelle persone dei sostituti procuratori Pasquale Profiti e Alessia Silvi, ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per sei dei sette indagati in quella che è la seconda tranche dell’inchiesta su Trento Rise. Inchiesta che, dopo quella sulle maxiconsulenze milionarie, ha messo sotto la lente una serie di piccoli incarichi legali da qualche decina di migliaia di euro. Gli indagati sono responsabile dell'ufficio legale Michele Debiasi, 47 anni, dell'avvocato bolzanino Sergio Coletti, 66 anni, dell'ex presidente di Trento Rise Fausto Giunchiglia e delle dipendenti Anna Paola a Beccara, 34 anni, Maria del Carmen Jimenez, 43 anni e Angela Danieli, 31 anni. Per Paola Cinardo, invece, anche lei dipendente di 31 anni, il cui nome era finito nell’inchiesta, la procura chiederà l’archiviazione.

La procura chiede che i sei vengano chiamati a rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dal falso del pubblico ufficiale alla truffa fino ad arrivare alla turbativa di gara d'appalto. Come si ricorderà, Trento Rise era un consorzio per la ricerca, la formazione, l'innovazione e il trasferimento tecnologico costituito da due enti pubblici come l'Università di Trento e la Fondazione Kessler e finanziato dalla Provincia. A suscitare l’interesse degli inquirenti, e a dare il via all’inchiesta portata avanti in stretta collaborazione con la Guardia di Finanza, era stata la maxiconsulenza da 7 milioni e 474 mila euro affidata alla Deloitte. Questo incarico era al centro della prima tranche dell'inchiesta che vede indagate 6 persone, tra cui anche l'ex direttore generale della Provincia Ivano Dalmonego.

Per quanto riguarda questa seconda tranche, chiusa il 24 dicembre scorso, Coletti si era aggiudicato l'incarico di consulente legale di Trento Rise. È indagato per truffa insieme a Debiasi perché, secondo l'accusa, avrebbero predisposto i documenti per la liquidazione dei compensi a Coletti per attività che, in realtà, non sarebbero mai state svolte oppure sarebbero state svolte solo in parte. Nell'avviso di conclusione delle indagini si portano diversi esempi. Secondo l'accusa, le fatture sarebbero state gonfiate di alcune decine di migliaia di euro. Coletti, difeso dall'avvocato Beniamino Migliucci, adesso dovrà decidere se farsi interrogare e dare la sua versione dei fatti.

L'ipotesi di falso viene ipotizzata nei confronti di Debiasi e Giunchiglia perché avrebbero retrodatato l'atto con il quale veniva conferito l'incarico a Coletti per far figurare che la sua attività era iniziata dopo l'atto di conferimento e non dopo sei mesi. La stessa ipotesi di falso, a carico di Giunchiglia, Deniasi e dell'ex dipendente a Beccara, viene avanzata per due proroghe dell'incarico. Debiasi e le ex dipendenti Danieli, a Beccara e Jimenez sono indagate anche per turbativa di gara d'appalto perché avrebbero pilotato la procedura per conferire l'incarico a Coletti.

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