Dellai scende in campo e l’Upt si spacca

L’ex governatore tentato di candidarsi a segretario. Mellarini e Gilmozzi pronti allo strappo: «Serve qualcuno che unisce»


di Chiara Bert


TRENTO. Padre fondatore e leader indiscusso del partito, dalla sua nascita da oggi, dai Popolari alla Margherita all’Upt, infine al Cantiere civico. Lorenzo Dellai, governatore per 15 anni e oggi deputato, è tentato di «riprendersi» il partito dopo la fine anticipata della segreteria Conzatti. E di farlo candidandosi al congresso di gennaio. Ma solo l’ipotesi di una sua discesa in campo sta spaccando l’Unione.

La richiesta all’ex governatore di candidarsi ieri è arrivata formalmente durante una riunione convocata dal coordinamento cittadino. Un incontro organizzato in due giorni, «allargato il più possibile per avere un confronto che sia il più aperto e trasparente», spiega il coordinatore Umberto Saloni. Oltre un centinaio i presenti nella sede Upt, dove pesa però l’assenza di tutto il gruppo provinciale (che sostiene la candidatura di Mario Tonina) e della segreteria, non invitati (presente all’inizio la segretaria Donatella Conzatti). Dellai ieri ha detto di essere disponibile ma - ha chiarito - «non voglio essere il capo di una parte». Conferma Saloni: «Il progetto va costruito per unire e non per dividere». Ma l’obiettivo sembra lontano.

«Se Dellai sarà segretario, io non ci sarò», scandisce Tiziano Mellarini. «Non ci serve il salvatore della patria, oggi la candidatura di Dellai spacca il partito in modo pesante», dice l’assessore provinciale, il più duro in questi mesi contro la linea dellaiana del Cantiere civico che guarda al Pd. «Noi del gruppo il nome per la segreteria l’abbiamo individuato in Mario Tonina - rilancia Mellarini - una persona che garantisce una linea politica dove l’Upt rimane Upt, equidistante da Pd e Patt, recupera l’area popolare e tiene unite sensibilità diverse nel partito. Il salvatore della patria che decide tutto non funziona più. Adesso basta». E se Dellai decidesse di seguire le richieste di una parte della base? «C’è una parte importante del partito che fa riferimento al gruppo consiliare e che non è sulla sua linea». «Se fosse lui, io non ci sarò, e come me altri. Io Gilmozzi ci siamo parlati e noi non ci stiamo, siamo pronti a fare una scelta autonoma nostra, a uscire. Come gruppo non abbiamo bisogno di avere un tutore». E sulla linea politica aggiunge: «Anche se ultimamente Dellai ha fatto retromarcia e dice “non ho mai detto che andremo col Pd”, le sue dichiarazioni le abbiamo lette tutti. La mia linea è di rimanere Upt all’interno del centrosinistra. Sull’evoluzione nazionale con il Pd faremo le nostre valutazioni ma oggi vogliamo mantenere la nostra identità».

Evidente la difficoltà di Mauro Gilmozzi, l’assessore storicamente vicino a Dellai, che dice: «Io ho sempre lavorato e continuerò a lavorare per tenere insieme il partito dentro la coalizione. Io insieme al gruppo sostengo convinto la candidatura di Tonina, oggi abbiamo bisogno di un segretario federatore che sappia valorizzare le differenze che ci sono nell’Upt e che si impegni sul territorio. Dobbiamo lavorare sulla partecipazione per colmare il distacco tra la politica e i cittadini. Lorenzo è e resta il nostro collegamento con il livello nazionale e un valore aggiunto per il partito, ma una sua candidatura alla segreteria oggi non è quello di cui abbiamo bisogno. Sarebbe una candidatura divisiva e chi strappa si prende la responsabilità di ciò che fa».













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