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Degrado a scuola, ecco il dossier degli «studenti-007»

Foto raccolte in mesi di “indagini” documentano il cattivo stato di alcuni istituti. Il materiale inviato a Rossi



TRENTO. La scuola trentina è un modello da imitare, oppure sa nascondere bene alcune problematiche serie che ne potrebbero compromettere il giudizio? E’ quello che hanno cercato di capire alcuni studenti che fanno riferimento al Blocco Studentesco Trentino i quali hanno lavorato alcuni mesi per ottenere un dossier relativo a sei scuole cittadini che è stato consegnato al Presidente Ugo Rossi, questa volta nella veste di assessore all’Istruzione. Vediamo nel dettaglio le problematiche emerse.

All’Istituto artistico Vittoria la situazione compromessa è cosa nota e già in più occasioni si era parlato di un suo trasferimento. Dall’indagine emerge come la scuola nel suo insieme sia imbrattata e come sia compromesso sia lo strato superficiale di vernice, ma in alcuni casi anche il calcestruzzo. Le finestre sono quasi tutte inagibili ed alcune anche rotte. I corridoi stretti in casi di evacuazione, rallenterebbero di molto l’uscita degli studenti tanto da valutare l’ipotesi che l’istituto non rispetti le norme di sicurezza: le porte delle aule si aprono verso l’esterno. La succursale si trova in un magazzino nella zona Magnete per una soluzione che sarebbe dovuta essere provvisoria, ma sono ormai passati vent’anni.

Istituto tecnico Michelangelo Buonarroti. In questo caso - viene spiegato nel dossier - il problema nasce dall’imperizia e dalla scarsa manutenzione. In alcune aule il calcestruzzo che ricopriva i mattoni si è staccato insieme all’intonaco. Molte serrature non sono utilizzabili ed in alcuni casi sono state asportate. Presenti lavagne interattive multimediali da tempo non funzionanti ed in molte locali la pavimentazione è frammentata o usurata a tal punto da costituire un’insidia, in modo particolare per chi ha difficoltà motorie. Segnalate persiane rotte, finestre pericolanti e acqua stagnante. Manca un collegamento coperto per raggiungere la palestra del Tambosi.

Liceo scientifico Leonardo da Vinci. L’edificio presenta danni strutturali specialmente ai controsoffitti che nel corso degli anni si sono staccati dalla loro sede naturale. Non è possibile accedere ad alcune zone dell’edificio a causa di elementi che ne causano un’inagibilità parziale. Presenti in alcune aule infiltrazioni, dovute alla perdita di acqua o all’umidità.

Liceo linguistico Città di Trento. Qui, secondo il dossier sono presenti da diversi anni delle problematiche strutturali che non consentono la piena vivibilità della struttura, nonostante un recente intervento di ristrutturazione. In molte classi sono presenti infiltrazioni d’acqua proveniente dal tetto causate sia da un sistema di scolo delle acque insufficiente che dall’umidità originata dagli impianti di riscaldamento. Denunciati episodi di vandalismo a danno di porte, infissi e servizi igienici.

Altre criticità al Liceo Rosmini in entrambe le sedi. In quella di via san Bernardino i corridoi non sono proporzionati al numero delle persone che ne usufruiscono, tanto che l’uscita a fine lezione viene frazionata a gruppi di circa cento studenti, per evitare intasamenti: una realtà ad alto rischio in caso di situazioni d’emergenza. In via Malfatti la palestra è ricavata dall’ex mensa e non è strutturalmente adatta ad ospitare attività sportive ed ha anche una parete pericolante. Anche in questo caso gli studenti devono usufruire della palestra del Pozzo che si trova a circa 7 minuti a piedi.

All’Enaip di Villazzano, ci sono laboratori temporaneamente chiusi e danni a porte, infissi ed armadietti.(d.p.)













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