POLITICA

Daldoss: «Partiti deboli, servono novità»

L’assessore tecnico in campo in vista del 2018: «Pensare per tempo a iniziative politiche». E prende le distanze dall’Upt


di Chiara Bert


TRENTO. C’è un’«evidente debolezza dei partiti tradizionali», «un disagio che oggi non trova adeguate risposte» e «una voglia di rinnovato impegno civico», per cui oggi servono «iniziative politiche che combinino cambiamento, competenza e coesione». Ecco in pillole il pensiero di Carlo Daldoss, l’ex sindaco di Vermiglio chiamato nel 2013 da Ugo Rossi in Provincia a fare l’assessore tecnico a urbanistica ed enti locali.

Daldoss ieri pomeriggio ha preso carta e penna e ha sfornato un comunicato per «fare chiarezza» - sono le sue parole - sui suoi progetti in chiave 2018. Da giorni il suo nome continua a circolare nelle dichiarazioni degli alleati, a cominciare dall’Upt il cui segretario Tiziano Mellarini ha annunciato di avere in programma in settimana un incontro con il collega di giunta per avviare un dialogo.

Da mesi negli ambienti politici si fa un gran parlare del progetto politico di Daldoss, pronto - si vocifera - ad abbandonare le vesti di assessore tecnico per indossare quelle di politico, scendendo in campo con una propria lista che guarda all’area civica e moderata di Progetto Trentino e di molti amministratori con cui Daldoss dialoga da ormai tre anni sul territorio (da Francesco Valduga a Rovereto a Roberto Oss Emer a Pergine).

L’assessore nella sua nota scritta non dice chiaramente cosa intende fare, ma non smentisce l’ipotesi di un suo impegno diretto, anzi. La sua analisi dell’attuale scenario politico è chiara: i vecchi partiti non danno più risposte, serve qualcosa di nuovo. «In un clima sociale e politico dove prevale un'evidente debolezza dei partiti politici tradizionali, vedo con frequenza l'accostamento del mio nome a presunte iniziative politiche, a volte personali, a volte come possibile interlocutore di qualche partito», scrive. Quindi spiega: «Certamente negli incontri sul territorio incontro diverse persone che esprimono voglia di partecipazione e di rinnovato impegno civico. Comunicano un disagio e un bisogno che oggi non trova adeguate risposte». «Bisogna pensarci per tempo - avverte Daldoss - e con iniziative politiche che combinino cambiamento, competenza e coesione». L’abbozzo di un manifesto politico. L’assessore smentisce Mellarini: «Non ho in programma nessun incontro politico con partiti dell’attuale coalizione di centrosinistra autonomista». Parole che lasciano aperta l’ipotesi di un dialogo con altre forze proprio per allargare la maggioranza. Poche righe dopo rincara la dose: «Non voglio essere accostato a “tattiche”, negate a parole, praticate nella realtà, che vedono protagonisti partiti e loro esponenti vecchi e nuovi». Una risposta piccata a quanti nell’Upt hanno parlato di lui in questi giorni, in primis Lorenzo Dellai («La tattica non basta»), al senatore Vittorio Fravezzi («No a una mutazione genetica della coalizione»), all’assessore Mauro Gilmozzi e al capogruppo Giampiero Passamani che hanno avvertito: «Non ci si alza una mattina e si fa una lista senza condividerla con gli alleati, per guidare il processo di allargamento alle civiche c’è già l’Upt»). «Io sto svolgendo semplicemente il mio compito di assessore», chiosa Daldoss, «tento di farlo con impegno, umiltà, pazienza nell'ascolto e portando qualche novità nel coinvolgimento dei trentini nelle scelte sul futuro delle proprie Comunità. Lo faccio nell'interesse della coalizione e soprattutto dei nostri cittadini che oggi appaiono un po' disorientati e chiedono risposte concrete, dialogo e sensibilità nuove alla politica». Se il “nuovo” sarà una lista Daldoss, si scoprirà presto.

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