Da Confindustria al Vietnam: «Così cambio la mia vita»

«Stracciato» un contratto a tempo indeterminato, Camilla Bernardi va ad Hanoi: «Combatteremo le morti neonatali»


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. Ha «stracciato» il suo contratto a tempo indeterminato. Ha abbandonato le «apparenti» sicurezze per un viaggio nuovo e pieno di entusiasmo. Camilla Bernardi, dall’ufficio comunicazione e marketing di Confindustria Trento volerà ad Hanoi, nel cuore del Vietnam. Lì coordinerà l’area comunicazione di «Breath of life», un programma di sviluppo promosso dalla fondazione americana «East Meets West» per individuare soluzioni che possano arrestare la mortalità neonatale nei paesi del sud est asiatico. «La mortalità neonatale nel sud est asiatico è molto alta – racconta Camilla - soprattutto a causa di insufficienze respiratorie che colpiscono bambini prematuri e sottopeso che, senza un trattamento adeguato, non riescono a sopravvivere.

Il programma «Breath of life» si svolge in collaborazione con l’equipe medica e l’ospedale pediatrico di Hanoi e prevede la progettazione e la costruzione sul territorio delle tecnologie mediche necessarie, oltre alla formazione diretta di medici e ostetriche».

E così a Camilla, poco meno che trentenne, si sono aperte le porte sull’Asia, visto che il direttore del programma «Soffio di vita» è un trentino: Luciano Moccia. Il frutto della cooperazione trentina, si direbbe. Moccia, infatti, fin dal 1998 lavora con la fondazione americana «East Meets West» e in Vietnam è arrivato proprio attraverso la Cooperazione collaborando al fianco dell’associazione Amici della Neonatologia Trentina e del Gtv, il Gruppo Trentino di Volontariato.

Proprio in Vietnam, la Provincia di Trento ha dato vita a un progetto pilota per la costruzione di un ospedale, i cui risultati sono stati giudicati ottimi anche dalla fondazione americana, la quale poi ha trasformato il progetto di base in un modello. Così l’idea di realizzare direttamente sul posto tecnologie mediche, in modo da gestirle poi con più facilità e risultati, insieme a quella di «esportare» medici trentini che possano formare in modo eccellente gli operatori sanitari vietnamiti, si sono dimostrate vincenti. Il programma è attivo in Vietnam da oltre dieci anni ed è stato esteso ad altri sei Paesi del sud est asiatico: Laos, Cambogia, Filippine, Myanmar, India e Timor Est. «Il 90% dei macchinari sanitari che vengono esportati finiscono con lo smettere di funzionare nel giro di un anno, anche perché sul posto mancano pezzi di ricambio e ingegneri in grado di ripararli» – continua Camilla. «Da qui nasce il progetto che permette di realizzare queste tecnologie in Vietnam, più semplici da utilizzare e con circuiti lavabili e riciclabili, senza alcun bisogno di ricambi e con una garanzia di dieci anni». Il prossimo 3 luglio si parte e anche se a Camilla non farà certo piacere lasciare le sue Dolomiti, che ama spesso varcare e arrampicare, il desiderio dell’ignoto la chiama, insieme alla sensazione, da occidentale, di essere utile a chi ne ha più bisogno. «L’avvio di questo nuovo, importante percorso mi riempie di emozione, entusiasmo e senso di responsabilità. Gli stessi sentimenti che spero di avervi trasmesso in questi quattro anni di lavoro in Associazione. Parto forte dell’esperienza maturata grazie all’attività quotidiana e alla vicinanza di imprenditori, professionisti e colleghi che, a vario titolo, mi hanno arricchito in conoscenza, competenza e amicizia».

In bocca al lupo, Camilla.













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