Coredo, in pensione il dottor Carlo Bonetti

Il ringraziamento di Lino Rizzardi: «Ha fatto della sua professione di medico una missione»



COREDO. Il dottor Carlo Bonetti, da trent'anni medico condotto di Coredo e Tavon, è andato in pensione. Un commiato che lascia un grande vuoto nel paese perché il medico, per la sua competenza professionale ma anche soprattutto per l'umanità e disponibilità, si era fatto benvolere da tutti. A lui è diretta, tramite il Trentino, la lettera aperta di ringraziamento che Lino Rizzardi, già rettore della locale sezione cacciatori, ha spedito anche a nome di tutto il volontariato coredano.

«In un’epoca in cui quasi sempre le notizie sono critiche o contro, in cui è più “facile” lamentarsi o giudicare negativamente l’operato altrui in particolare quello di chi fa parte dell’ente pubblico e sanitario, ci sembra d’obbligo e doveroso essere contro corrente» - sottolinea Rizzardi. E prosegue: «Ecco che portiamo un fulgido esempio di essere “per”, o meglio di essere al servizio incondizionato: un uomo che ha espresso la propria professione come una missione, quella Passione che anima solo chi ci crede, Passione che negli anni ha fatto la differenza. Un uomo che è entrato in punta di piedi nella nostra comunità e nelle nostre case e così negli anni si è fatto apprezzare, oltre che per la sua grande professionalità, proprio per quel rispetto che ha sempre dimostrato verso tutti noi, per la grande umanità, umiltà, sensibilità, pazienza, disponibilità, coerenza, costanza, concretezza, grande capacità di ascolto, di prendersi cura delle persone, di dare sostegno alle famiglie, non ultimo per la sua grande empatia e la capacità di seguire fino all’ultimo giorno i nostri famigliari».

In più occasioni – ricorda Rizzardi – anche nelle situazioni più tristi e dolorose, «la sua sola presenza e quel rapporto di intimo rispetto che ha sempre nutrito e infuso nei nostri confronti, rimarranno sempre nei nostri cuori. Quell’incedere e cercare la soluzione ad ogni problema, ci ha dato sicurezza e serenità e noi abbiamo riposto in lui fiducia incondizionata».

La lettera conclude «E’ per noi stato un importante esempio e insegnamento di come ogni professione debba essere svolta. In questi anni, abbiamo avuto una grande fortuna nell’averlo avuto come punto di riferimento nell’affrontare i problemi di salute nostri e dei nostri famigliari; proprio per questo vogliamo porgergli il nostro grazie: un ringraziamento di cuore, un ringraziamento semplice e umile, cosi come Lui ci ha sempre accolto nel suo ambulatorio». (g.e.)













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