Consigliere sbadato: gli sposi costretti ad attendere un’ora

È successo domenica a Villa de Mersi. L’ufficiale delegato dal sindaco è arrivato in taxi: «Scusate, ho sbagliato orario»


di Luca Marognoli


TRENTO. Di solito è la sposa che si fa attendere. Domenica, a Villa de Mersi, è stato il celebrante a tardare. A tal punto che gli sposi sono stati costretti a chiamare il Comune per far intervenire, di gran fretta con il taxi, lo sbadato ufficiale di stato civile incaricato dal sindaco di sancire l’unione. Secondo alcuni partecipanti alla cerimonia il ritardo sarebbe ammontato a un’ora, fonti comunali parlano invece di “una mezzoretta”. Fatto sta che per la coppia di nubendi le nozze sono iniziate in salita. Anche se - si giustificano a Palazzo Thun - non l’avrebbero presa a male ma con un sorriso.

Sposo e invitati si erano presentati nell’amena cornice della villa nobiliare di Villazzano ben prima delle dieci, per attendere - come prescrive il “cerimoniale” non scritto delle nozze - l’auto con a bordo la sposa. Quando quest’ultima ha fatto il suo ingresso nel cortile della villa, però, è stata informata che tutti stavano aspettando lei - è vero - ma non solo. C’era un altro “protagonista” della cerimonia, la cui assenza stava iniziando a causare una certa inquietudine. Si trattava di un consigliere comunale, delegato dall’assessore di turno settimanale - assente per motivi familiari - di celebrare le nozze. Dopo un quarto d’ora di ritardo gli sposi hanno deciso che non si poteva temporeggiare oltre: tramite il personale comunale addetto è stato raggiunto telefonicamente l’assessore Renato Tomasi, che ha tra le sue deleghe anche quella ai servizi demografici e di stato civile. Questi ha subito contattato il consigliere incaricato, il quale è sembrato cadere dalle nuvole: «Ero convinto che le nozze fossero programmate per il pomeriggio», ha risposto, travolto da una scossa di adrenalina. Ma non era certo il caso di indugiare oltre con scuse e giustificazioni: due persone lo stavano aspettando a Villazzano ansiose più che mai di scambiarsi l’anello e ascoltare la fatidica formula: “Vi dichiaro marito e moglie”. Il consigliere ha chiamato un taxi e si è fatto accompagnare - il più velocemente possibile - a Villa de Mersi. Tutti gli occhi, naturalmente, erano puntati su di lui quando ha fatto il suo ingresso nella sala preposta alla celebrazione. Si può dire che lo sbadato ufficiale di stato civile sia involontariamente riuscito nell’intento di sottrarre l’attenzione solitamente rivolta verso la sposa (lo sposo, si sa, in queste occasioni recita il ruolo di “comprimario”) attirandola su di sè. Un motivo in più per chiedere scusa ai nubendi, ai loro familiari e agli altri invitati stufi di guardare l’orologio scrutando l’orizzonte nell’attesa del celebrante. Non serve aggiungere che la cerimonia è durata molto meno dell’attesa. Lette le formule di rito e pronunciato l’agognato “sì”, pochi minuti dopo gli sposi sono usciti dal salone delle feste, finalmente uniti in matrimonio, per ricevere la meritata “doccia” di riso.

Villa de Mersi è la cornice più prestigiosa offerta dal Comune a chi intende sposarsi con il rito civile. Per coprire le spese e contribuire a far quadrare il bilancio, la giunta ha recentemente deciso di alzare la tariffa richiesta agli sposi da 150 a 200 euro. Ma i protagonisti di questa piccola disavventura forse meriterebbero uno sconto.

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